Fine anno si palesa nel suo consueto richiamo alla riflessione, un periodo di rassegna e ponderazione. Come in ogni campo anche nel tennis vengono tirate le somme
Nel crogiolo di un’analisi sui primi 100 giocatori del mondo, secondo la classificazione Atp, quale nazione può vantare la più vasta rappresentanza numerica tra l’élite tennistica? Un’enigmatica domanda che, come una filigrana di suspense, agita la mente degli appassionati.
Ad emergere, quasi come un clamore sottaciuto tra le righe dei dati, è la terra di Francia. Guida il corteo, a tratti sibillino, dei giocatori presenti nei primi cento del globo, scivolando sul terreno tennistico con un’arte che non cessa mai di stupire. A sorpresa? Forse no.
In una danza di racchette e reti, la Francia si erge maestosa, seguita con rispettoso incedere dagli Stati Uniti, che contemplano il palcoscenico con la loro intramontabile presenza. Il terzo atto di questa pièce tennistica vede l’Australia, fieramente sconfitta nella finale di Coppa Davis dall’Italia, occupare la terza posizione del podio.
I numeri, fedeli cronisti di una realtà cifrata, si palesano come lo specchio di una stagione intensa, in cui ogni scambio ha contribuito a intessere la trama di un’epopea sportiva. Un’affascinante coppia di nazioni, Germania e Argentina, si stringe in un abbraccio a pari merito, entrambe vantano infatti sei rappresentanti di spicco.
La Francia, con la sua schiera di talenti, domina la scena. Sono dodici le figure a presenziare in classifica. Tuttavia si avverte la mancanza di un virtuoso per eccellenza, poiché il primo giocatore francese, Hugo Humbert, si colloca ‘solamente’ al ventesimo posto del rango mondiale.
Colpo di scena per l’Italia: Berrettini c’è
Segue, con maestria, la rappresentanza statunitense, forte di dieci abili contendenti tra i primi cento del pianeta. Pur con Fritz, Paul e Tiafoe a dominare la scena, l’attenzione si volge come un falco affamato verso il prodigio Ben Shelton, il prescelto destinato a trascinare il vessillo americano alla vetta del tennis mondiale.
L’Australia, terra di virtuosismi tennistici, si posiziona al terzo gradino del podio, con otto atleti classificati fra i primi cento. In questo intricato balletto di punteggi, Spagna e Russia condividono il palco, ognuna con sette forti presenze, sotto la guida sapiente di Carlos Alcaraz e l’immarcescibile Daniil Medvedev.
L’Italia si staglia in ottava posizione, con cinque performer audaci. In vetta a questa gerarchia si erge Jannik Sinner, dominante numero 4 al mondo.
Seguono nell’ordine Lorenzo Musetti, l’ardente combattente 27° nel rango, Matteo Arnaldi al 44° posto, Lorenzo Sonego, alfiere audace al 46°, e infine Matteo Berrettini che malgrado le controversie e la malasorte che lo ha seguito quale fedele compagna si è comunque piazzato al 92° gradino.