Ogni anno la Serie B accende i riflettori per lanciare i giovani nel panorama nazionale. La redazione di Sportitalia propone i dieci giocatori, con il limite massimo di nascita fissato per l’anno 2002, con le prospettive più rosee in vista dei prossimi anni. Il presupposto fondamentale è il rendimento in questa prima parte di stagione, ma non solo. Si tiene conto anche delle qualità personali (all’orizzonte) a livello tecnico e comportamentale. Attaccanti implacabili, tra sorprese e profili già autorevoli, oltre a centrocampisti di sostanza e a un difensore che sta guidando sapientemente la capolista Parma. Buona lettura e buone feste!
Antonio Raimondo (Ternana): classe 2004, in estate era una scommessa per la Ternana. Alla prova dei fatti si è rivelata a dir poco azzeccata. Sette gol, tutti in trasferta, con l’arrivo di Breda gestisce alla grande il pallone, fa salire la squadra con efficienza tattica. Si muove conoscendo a menadito le posizioni da ricercare e ha una notevole padronanza nelle vesti di ariete. I margini di crescita sono notevoli. L’inizio è quello giusto, la strada è tanta. Il Bologna punterà su di lui e su questo non ci sono dubbi. Ma ora servono altri gol per portare in salvo la Ternana. Mirino sulla rete per continuare a stupire.
Francesco Pio Esposito (Spezia): classe 2005, alla prima stagione tra i grandi dopo l’esperienza super-formativa nella Primavera dell’Inter. Lo Spezia ha deciso di affidare a lui le certezze offensive e, dopo un avvio complicato che ha condotto all’esonero di Alvini, qualcosa è cambiato. Molto strutturato, fa salire la squadra, si spende tanto (forse troppo, questo è il rimprovero che in tanti gli muovono, ndr) nella fase difensiva. In chiave realizzativa si può fare di più, perché i due gol messi a segno finora in 17 partite sono un magro bottino per un giocatore che ambisce a diventare un top. Il tempo è dalla sua parte.
Sebastiano Esposito (Sampdoria): già noto ai radar del calcio internazionale, con l’esperienza, tutt’altro che fortunata, con la maglia del Basilea, il classe 2002 ha compreso sin dalla scorsa estate l’importanza della stagione in corso per la sua definitiva consacrazione. Pirlo non ci ha pensato due volte a posizionarlo in cima alla lista delle preferenze offensive e la Sampdoria l’ha accontentato. Nella prima parte di campionato le difficoltà sono state tante e il collettivo non ha reso come avrebbe dovuto, poi la ripresa del gruppo è andata di pari passo con la sua. 4 gol e un assist fin qui: i due timbri contro il Lecco sono stati di pregevole fattura, tra l’altro entrambi con il piede debole. Consistenza tecnica e tattica, un punto di partenza per raggiungere i playoff con la truppa blucerchiata.
Ange-Yoan Bonny (Parma): talento ancora da sgrezzare del tutto. Classe 2003, con un notevole strapotere fisico, viene aiutato da Pecchia a trovare la migliore collocazione in campo. Qualche lacuna tattica c’è, ma dopo un’annata in chiaroscuro, ora può esserci quella buona. In Coppa Italia quest’anno è una sicurezza, ha sempre segnato nei tre appuntamenti da agosto a dicembre. Il contributo in chiave assist (4) non è da sottovalutare, considerando un roster che gira a meraviglia e che può contare su alternative pregiate e di tutto rispetto.
Claudio Cassano (Cittadella): classe 2003, tra i giovani usciti dallo scorso campionato Primavera 1, adesso si sta ritagliando uno spazio importante in Serie B. Il Cittadella difficilmente sbaglia questa tipologia di colpi, con il direttore Marchetti sempre attento alle dinamiche di calciatori da lanciare. E anche questa volta ci ha visto lungo. Dopo la trafila nel settore giovanile della Roma, conclusa con una stagione su altissimi livelli con la Primavera giallorossa, ecco che in estate il club veneto ha deciso di puntarci senza pensarci due volte. Scelta azzeccata, registrando i numeri: in 15 presenze stagionali, 3 gol e 3 assist, e la grande consistenza tra le linee con estro e fantasia. Dribbling e la divisione quasi geometrica degli spazi sulla trequarti con Mastrantonio. Zona playoff da blindare per continuare a sognare senza mai porsi limiti. D’altronde il Cittadella è sempre un’isola felice…
Marco Nasti (Bari): classe 2003, potenzialità ancora non del tutto espresse, le qualità tecniche e fisiche non si discutono. Il temperamento comportamentale deve essere assolutamente migliorato e anche all’interno dello staff di Marino ne sono pienamente consapevoli. Struttura fisica da centravanti duttile, sa muoversi negli spazi, tenere il pallone e fare la scelta giusta in zona gol. Sono tre le reti in questo primo scorcio stagionale. Può fare molto di più, anche lui ne è a conoscenza. Tra una sportellata e l’altra, l’obiettivo è trovare la consapevolezza per brillare ancora dopo la già discreta annata a Cosenza. Nella stagione 2021/2022 fece 17 gol in 24 apparizioni con la Primavera del Milan. Il calcio dei grandi è un’altra musica, vero, ma l’identità tecnica per emergere c’è tutta.
Estanis Pedrola (Sampdoria): classe 2003, fantasia al potere. Nella primissima parte di stagione, quando le difficoltà per la truppa di Pirlo sembravano insormontabili, ecco che l’estro e la tecnica dello spagnolo sono subito emerse. Infortunatosi nella partita con il Catanzaro, ha subito qualche ricaduta che non gli ha permesso di poter tornare sul terreno di gioco. Attualmente è in Spagna per le cure, ma appare un po’ sfiduciato e depresso. Il Barcellona si è interessato della sua situazione (il club blaugrana è proprietario del cartellino). I numeri mostrati sono d’alto rango, ora deve riprendersi per tornare a essere il Pedrola che abbiamo conosciuto fino a ottobre.
Alessandro Circati (Parma): inappuntabile, inappellabile. Le prestazioni del centrale classe 2003 vengono spesso descritte con questi due aggettivi. Tra Parma e l’Australia, è solo l’inizio di una carriera importante. Dalle sue parti non si passa. Implacabile sulle palle alte, attento e concentrato nel gioco posizionale. Gioca da veterano, la sua sicurezza costituisce la carta vincente per la sua crescita.
Aldo Florenzi (Cosenza): classe 2002, a giugno il centrocampista nuorese ha subito un intervento che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi, poi si è ripreso gradatamente. Anche se è da un anno e mezzo che i problemi fisici in qualche modo lo stanno condizionando. Il manuale del centrocampista completo: nella scorsa stagione stupiva davvero la semplicità nelle giocate. Da play, da mezzala o qualche metro più avanti, la qualità prima di tutto. Visione di gioco e corsa, intensità nelle incursioni. Il raggio d’azione è solo un punto indicativo. Recuperare al meglio dai problemi fisici è il suo obiettivo primario,
Gianluca Busio (Venezia): se la truppa lagunare ha un po’ frenato in questa fase, lo slancio è sempre presente. L’assetto ha trovato equilibrio difensivo e quando accelera dalla cintola in su diventa devastante. Il comando delle operazioni è inquadrato tra i saggi piedi di Tessmann, coadiuvato brillantemente dall’effervescenza di Busio, pedina imprescindibile per il lavoro da collante tra i reparti. L’avevamo già imparato a conoscere nell’annata del Venezia in A, adesso sta diventando una solida certezza. Classe 2002: temperamento, lettura delle giocate, inserimenti e tanto dinamismo nel contrasto della manovra avversaria.