Il Mondiale di Formula 1 del 2024 è sempre più vicino. Alla gara d’esordio, il GP del Barhein sul circuito di Sakhir, mancano due mesi e mezzo
L’attesa tra i tifosi è già spasmodica. Il mondiale piloti di Formula 1 del prossimo anno si avvicina a grandi passi: domenica 2 marzo in Bahrein il primo semaforo verde della nuova stagione darà il via alla lunga corsa al titolo iridato. Un cammino che vede come unica, grande favorita la Red Bull di Max Verstappen.
Il pilota olandese punta alla conquista del suo quarto alloro mondiale consecutivo e tutto lascia credere che sulla sua strada non incontrerà avversari in grado di contrastarlo. Neanche il compagno di squadra, Sergio Perez, sembra in grado di mettere in discussione la sua egemonia. Sarà la pista, comunque, ad emettere il suo verdetto inappellabile.
Il calendario del 2024 prevede un aumento di due gare rispetto all’annata appena trascorsa, 24 invece di 22: un risultato frutto del ritorno del Gran Premio di Imola, che nella scorsa primavera fu cancellato a causa dell’alluvione che colpì la Romagna e di Shangai. La Cina attendeva di rientrare dopo aver pagato un prezzo molto alto alla pandemia da Covid-19.
Dunque, la prossima stagione di Formula 1 vedrà un numero record di appuntamenti in pista in un calendario che non conosce pause né riposo. L’aumento delle gare non piace granché ai team e in particolare a piloti e meccanici costretti a fare gli straordinari. A farsi portavoce di un malessere piuttosto diffuso è il messicano della Red Bull, Sergio Perez.
Formula 1, la rabbia di Perez contro il calendario: i tifosi sono con lui
Il compagno di squadra di Verstappen ha rilasciato dichiarazioni esplicite, riportate dal portale ‘racefans.net’, che hanno trovato il favore di tifosi e parecchi addetti ai lavori: “Quest’ultima parte della stagione è stata fin troppo intensa con i viaggi avanti e indietro. La quantità di gare è decisamente al limite non solo per i piloti, ma anche per tutti i meccanici. Il programma deve essere più efficiente e razionale, così non si può andare avanti”.
Quello di Perez è un vero e proprio j’accuse nei confronti della macchina organizzativa della Formula 1 e del suo presidente, il manager Stefano Domenicali: “Dobbiamo solo continuare a fare risultati e di non fare molte gare per il gusto di farle. Penso che il livello di qualità sia ancora molto importante per questo sport”.
Non sembrano pensarla così i vertici del Formula One Group, convinti che l’automobilismo mondiale possa crescere solo portando le gare nel maggior numero di luoghi del pianeta. Sergio Perez confida però in un cambio di rotta: “Ricordo di aver visto persone esauste nell’ultima gara, è qualcosa che dobbiamo prendere molto sul serio”.