Questa Lazio vince, ma non sempre convince. Le nubi nere sull’Olimpico si schiariscono ma sembrano non voler scomparire del tutto. Una settimana che per i biancocelesti pare essere quella dell’esame di maturità: la prima prova in Champions contro il Celtic è stata superata a pieni voti. Una sufficienza stentata, invece, per la seconda, in campionato contro il Cagliari. E adesso arriva la terza prova, l’esordio stagionale in Coppa Italia contro il Genoa. Ancora all’Olimpico, ancora davanti il pubblico di casa che contro i sardi non ha esitato a fischiare. Meritatamente, a detta del patron Lotito. Anche lui, infatti, è insoddisfatto del rendimento tanto quanto dell’atteggiamento della squadra.
Undici rivalutato: la Lazio lascia a casa Vecino
Il primo a pagarne le conseguenze è Matias Vecino, non convocato per la sfida che vale i quarti di finale di Coppa Italia, per motivi disciplinari. Tutto tace, mentre il malcontento cresce.
Sarri, a caccia di un’altra qualificazione, si affiderà alle seconde linee. Tra i pali si va verso l’esordio in biancoceleste per Sepe, mentre davanti si punta ad avere dal 1’ Isaksen e Felipe Anderson ai lati del Taty Castellanos.
Gilardino vuole sfatare il tabù quarti
Dalla sponda opposta, però, ci sarà Gilardino volenteroso di sfatare un tabù che per il Genoa va avanti da oltre trent’anni. L’ultimo pass per i quarti staccato dai rossoblu risale infatti alla stagione ‘91/92.
Occhi ben aperti, nella capitale arriva il Grifone che all’Olimpico in questa stagione ha già fatto male agli uomini di Sarri. Era la seconda giornata di campionato e la neopromossa ha espugnato
La Lazio, adesso, punta al tris di successi per mandare via definitivamente i malumori.