Torna l’ombra del sospetto sulle condotte, presunte antisportive, dei piloti spagnoli nel mondo del motociclismo. Quella che nelle chiacchiere da bar verrebbe definita ‘comunella’…
Le dichiarazioni fanno scalpore, come del resto sempre accade quando si parla di Marc Marquez. Il pilota spagnolo è uno degli assi del motociclismo mondiale da oltre un decennio, da quando nel 2013 si aggiudicò il suo primo campionato MotoGP per poi ripetersi ad intervalli regolari sino al 2019.
Considerando anche i trascorsi nella classe 125 e in Moto2, Marquez può annoverare nel suo palmares la bellezza di otto titoli mondiali sebbene sia all’asciutto da corone iridate da prima dello scoppio della pandemia. Tuttavia, non si placano le controversie sul suo conto, che infatti lo perseguitano dal 2015, anno in cui il conterraneo Jorge Lorenzo vinse il titolo.
Una tacita collaborazione in salsa iberica? A quanto pare, sì. E nemmeno poi tanto tacita, se andiamo a riascoltare quanto detto da Marc Marquez in conclusione del GP del Qatar, penultima data della corrente edizione del motomondiale. Il velocista ispanico in forza alla Honda ha accusato suo malgrado problematiche della sua moto, terminando mestamente all’undicesimo posto.
Non tanto meglio di lui ha fatto il connazionale Jorge Martin, scuderia Ducati Pramac, arrivato soltanto decimo nel medesimo gran premio svoltosi a Lusail. Quest’ultimo ha inoltre avuto una reazione incandescente nei confronti della Michelin per la fornitura di gomme, giudicate cagionevoli della pessima prestazione.
Con questo risultato scadente, Martin ha visto la propria posizione in classifica generale peggiorare in favore di Francesco Bagnaia, che in Qatar è arrivato secondo dietro a Fabio Di Giannantonio, portando così a 21 i punti di distacco complessivi su Martin. Ed ora resta soltanto un GP da disputare…
L’ombra del sospetto su Marc Marquez
Sulla condotta in gara si è espresso, come dicevamo in apertura, l’immarcescibile Marquez. Il nativo della città di Cervera, in Catalogna, ha dichiarato che durante la gara la sua strategia non fosse indirizzata ad ostacolare Martin. Come riporta Motorsport, Marquez descrive l’aspro duello come normale competizione.
“Ho corso tutta la gara dietro a Martin. – dice Marquez – All’inizio ho visto che stava spingendo forte e stavamo recuperando un po’ il gruppo, ma poi ho visto che ha iniziato a perdere molta velocità rispetto agli altri piloti Ducati. Soffriva in uscita di curva, non so cosa gli sia successo, ma se perdi in accelerazione lì è una mancanza di trazione, non aveva la sua solita velocità”.
E fin qui nulla di strano, se non fosse per ciò che Marquez aggiunge come chiosa finale: “Non ho voluto lottare con lui alla fine, non mi cambiava la vita e a lui quei pochi punti possono servigli”… All’orizzonte c’è l’ultima gara proprio in Spagna, per la precisione in quel di Valencia.
Lì, nel 2015 si tenne un altro “sodalizio tutto spagnolo”, tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez, che finì per danneggiare gravemente Valentino Rossi. Fisiologico quindi pensare male e iniziare a fomentare sospetti, visti i precedenti più tendenti al torbido che al limpido e cristallino…