Primo passo fatto. Primo tabù sfatato. L’Italia si impone sulla sua bestia nera: contro la Macedonia termina 5-2 e la testa vola subito al prossimo appuntamento contro l’Ucraina.
Italia bella e cinica, cinque reti per vedere la qualificazione
Una bella che balla pure. Gli azzurri di Luciano Spalletti timbrano cinque volte il cartellino nella porta avversaria, ma si fanno ingannare concedendo di accorciare alle distanze ai macedoni.
L’Italia parte subito forte passando in vantaggio già dopo 17 minuti di gioco grazie a Darmian. Una rete a forti tinte nerazzurre con il terzino che sul corner di Dimarco, sfrutta il meraviglioso tracciante di Raspadori per anticipare tutti e battere di testa Dimitrievski.
Un gol che regala fiducia a Spalletti, la stessa che gli azzurri rischiano di perdere da soli quando Gatti si procura un rigore (fallo di mano di Serafinov in area), ma dal dischetto va Jorginho che col suo solito saltello si autopenalizza battendo un penalty a rallentatore neutralizzato senza troppi problemi. Il quarto rigore consecutivo sbagliato per il centrocampista dell’Arsenal che con la maglia della Nazionale sulle spalle pare essere rimasto alla finale di Wembley.
A riportare alto il morale ci pensa Chiesa due minuti più tardi: sul tacco di Barella calcia di prima come sa fare lui e manda il pallone nell’angolo sinistro. Che diventa destro allo scadere quando l’attaccante della Juve si mette in proprio e, complice la deviazione di Manev, sigla il meritato 3-0.
Blackout azzurro, la Macedonia accorcia
Il periodo di black out azzurro avviene invece nella ripresa tra il 53′ e il 75′ quando l’Italia regala di fatto due gol. Il primo è un errore generale che non vede nessuno seguire il cross di Alioski ma nemmeno Atanasov in area, che di testa batte Donnarumma. Poi, con i ritmi abbassati anche dai cambi di Spalletti (fuori Bonaventura, Jorginho e Chiesa, per Frattesi, Cristante e Zaniolo), è ancora Atanasov a riaprire la gara su deviazione netta di Acerbi che beffa Donnarumma.
Finale infuocato, testa all’Ucraina
La scossa Italia arriva nel finale. A riportarci sul più due ci pensa Raspadori che corona una buona partita sull’assist di Barella con un movimento da numero 9 puro concluso con un diagonale fantastico. Festa che diventa ancora più grande al 94′ quando il subentrato El Shaarawy servito da Dimarco conclude in rete l’azione che vale il 5-2 finale.
L’Italia si porta al secondo posto della classifica e adesso vede la possibilità di giocare per due risultati su tre a Leverkusen, lunedì contro l’Ucraina.