Momento complicatissimo per Stefano Pioli, sul banco degli imputati dopo gli ultimi risultati negativi del Milan
Due punti in quattro partite, ottenuti peraltro in gare che avevano visto il Milan andare comodamente al riposo in vantaggio di due reti. Scelte tecnico-tattiche discutibili – per lo meno a detta dei suoi detrattori – e più in generale un senso di sfiducia crescente che ricorda sinistramente quanto vissuto nello scorso gennaio, quando la caduta libera del Milan aveva compromesso le residue chances di tornare in corsa per il titolo.
È davvero un periodo nero, questo, per Stefano Pioli, che nel giro di un mese si è ritrovato dall’essere osannato per il primato in classifica, conquistato dopo la rocambolesca vittoria di Marassi il 7 ottobre , ad essere aspramente criticato per un cammino che ora vede i rossoneri terzi in classifica. Con la Juve seconda distante 6 punti e l’Inter capolista fuggita sul +8.
Pur con la reale attenuante dell’incredibile serie di infortuni che ha colpito la rosa milanista, l’allenatore parmigiano fa i conti con l’insoddisfazione crescente della piazza. Col relativo ritorno, sui social, dell’hashtag #Pioliout che sembrava essere stato accantonato per sempre.
Tra lacune della rosa e difficoltà nel portare a termine gare indirizzate per il verso giusto nella prima frazione, l’unica nota lieta delle gare disputate tra le due soste della nazionale è stata la prestigiosa affermazione contro il PSG in Champions. Troppo poco per essere immuni da critiche che provengono da ogni dove.
Pioli in bilico, il campione del mondo ha le idee chiare
In siffatta situazione lo stop di una settimana del campionato rischia di creare una situazione contraddittoria. Da una parte c’è più tempo per recuperare gli infortunati, nella cui lista si è aggiunto anche un certo Rafael Leao. Dall’altra, se la proprietà volesse voltare pagina, questo è il momento di farlo.
Per ora sia Cardinale che Furlani non hanno dato molto adito all’idea di un clamoroso avvicendamento in panchina, ma la situazione resta fluida anche per l’incombente malcontento di una parte dei tifosi.
Per molti sarebbe arrivato il momento di cambiare, ma non la pensa affatto così un ex allenatore, nonché campione del mondo a Spagna ’82, che ha detto la sua ai microfoni di ‘Sport Mediaset’.
“Sarebbe un grave errore esonerare Pioli. Una cosa fuori luogo. A Lecce il Milan ha giocato un primo tempo straordinario, poi sono rientrati come se avessero dovuto giocare un’amichevole”, ha detto Ciccio Graziani nel corso del suo intervento.
Chissà se, nelle stanze degli uffici di Via Aldo Rossi, questa è la linea di pensiero prevalente. Una cosa è certa: se il Milan non raddrizzerà velocemente la barca, a pagare rischia di essere il suo timoniere.