Il Diavolo infiamma San Siro. Di nuovo. Finalmente. L’aveva preannunciato Stefano Pioli alla vigilia: doveva essere la partita della svolta e lo è stata davvero. Leao toglie la polvere dagli scarpini e ritrova la via del gol di risposta alla rete di un uomo che il rettangolo verde del Meazza lo conosce bene: Milan Skriniar. A chiudere la pratica PSG ci pensa poi il solito Giroud che firma il definitivo 2-1 e regala tre punti di platino al Milan. Un’Europa, adesso, che lascio ampio spazio al Diavolo per affinare il colpo e centrare gli ottavi che prima di questa sera apparivano come un’utopia.
La partita prende subito i binari giusti, quelli del bel calcio. Dopo appena 5’ dal fischio d’inizio il Milan tenta di finalizzare la prima azione con Leao che serve Loftus-Cheek, ma il tiro dell’ex Chelsea termina alto.
La gara, come detto, viene sbloccata da Skriniar al 9’ che approfitta della posizione defilata e della mancanza di marcature su di lui e di testa insacca la sfera dagli sviluppi di un corner. Al 10’ parte la tanto attesa contestazione della Curva Sud nei confronti dell’ex estremo difensore, Gigio Donnarumma. Un countdown partito dal vocalist e un milione di banconote false con l’immagine del giocatore stampata. In campo ne arrivano poche e Donnarumma non si lascia distrarre. O forse si. Perché 2’ più tardi Leao lo trafigge con una rovesciata che risulta imprendibile per il portiere azzurro.
I tiri verso lo specchio della porta non sono mancati, ma Maignan e Donnarumma sempre attenti hanno ben vanificato ogni tentativo.
Nella ripresa domina il diavolo. Passano 6’ e Giroud è li, davanti la porta, come sempre. Theo Hernandez disegna per il francese un cross perfetto, lui salta più di tutti e inserisce la sua firma sul tabellino. Il PSG ci prova trascinato da un instancabile Mbappè, che tenta la conclusione ma trova Maignan a rendere vano il tentativo. I parigini cercano in ogni modo di ristabilire il pari, eppure questo Milan sembra essersi stancato di concedere tanto alle squadre che capitano sulla sua strada.
Un nuovo vecchio Milan, tirato a lucido e speranzoso che questo “Euro-Reset” prosegua anche in Seria A.