Roma caput Europae. Gioca, domina, vince e conquista la vetta del girone in solitaria. Una disamina semplice da fare alla luce di un cammino impeccabile in Europa League: tre successi su altrettante uscite e una classifica che sorride per il punteggio pieno. Imporsi sullo Slavia Praga era essenziale per mettere un piede agli ottavi. Con Mourinho osservatore da lontano la Roma non fatica a mandare in archivio anche la pratica Slavia Praga che sulla carta appariva come la più ardua.
Un 2-0 perentorio che non ammette replica e va a incidere su una classifica già delineata. Si esalta una prestazione ottimale di una squadra offensiva e cinica che non abbassa la guardia in difesa nella seconda metà di gara.
Una prova generale passata a pieni voti in vista dello scontro di domenica a San Siro. Questa Roma mira a far male alla capolista. Coltello tra i denti per un’Inter che si lecca ancora le ferite di un tradimento che ha lasciato il segno. L’ex re di Milano torna all’ombra della Madonnina per una sera. Lukaku rimetterà piede sul rettangolo di San Siro e i decibel si alzeranno a dismisura. I 30 mila fischietti sono già pronti e lo scudo esposto da Mourinho in conferenza stampa a protezione del suo centravanti non si pensa possa reggere.
L’unico antidoto, verosimilmente, sarà il calcio stesso. Non basterà arginare il pericolo offensivo, l’obiettivo per la squadra di Mourinho, che rimarrà anche questa volta lontano dalla panchina, sarà quello di incidere per tornare nella capitale con i tre punti in tasca e continuare la scalata verso i piani alti della classifica.