Bella Inter, ma tanto, troppo disattenta. In un inizio di stagione che ha visto i nerazzurri padroni di ogni campo per qualità tecnica e tattica, ma al contempo lasciare qualche punto per strada.
Se la disfatta con il Sassuolo poteva identificarsi in uno scivolone, il solo punto rimediato in casa con il Bologna ha fatto suonare i primi campanelli d’allarme. Un dietrofront, quasi inaspettato, dopo un avvio privo di sbavature. Il gol nel derby e poi le reti subite sull’asse Sassuolo-Bologna. Per non parlare dei punti lasciati a San Sebastian in Champions.
BASTONI, SOMMER E GLI ALTRI: TUTTI SOTTO ESAME
Se di reparto la linea a tre ha comunque lavorato bene, sono i singoli ad aver più volte tradito Simone. Nella prima serata di Champions post Istanbul a scivolare è stato Bastoni. Disattenzione, pressione avversaria e pareggio parzialmente recuperato con la vittoria contro il Benfica. In campionato invece la fiera dell’errore: contro il Sassuolo sul banco degli imputati Sommer. Miracoli e riflessi felini, per l’ex Bayern e ‘Gladbach. Sanguinosa però la sua svista sulla rete di Bajrami, decisiva poi ai fini della sconfitta finale. Altro giro altro regalo, scartato stavolta dall’ex Thiago Motta. Stavolta più grave la situazione, doppio vantaggio buttato via prima con l’ingenuità di Lautaro. Al primo grave errore stagionale. Poi il sonno collettivo sulla scorribanda di Zirkzee. Un atteggiamento non all’altezza dei vice campioni d’Europa.
CONCENTRAZIONE E GRINTA DA RITROVARE PER QUESTA INTER
Passaggi a vuoto e cali di concentrazione evidenti e anche legittimi. Soprattutto se rimarranno contingentati all’inizio stagione. Lo sanno i giocatori e lo sa soprattutto Simone Inzaghi. Che ad appiano già studia i tasti giusti da toccare quando la squadra si ritroverà a ranghi compatti per preparare la sfida contro il Toro. E da lì testa a capofitto ancora sul tour de force campionato-Champions. Soprattutto quando a fine mese arriverà l’ex Romelu, ormai novello re di Roma. Un fiume in piena da arginare con ritrovata compattezza. Per rovinargli definitivamente il ricordo di una Milano non più sua.