È successo contro il Newcastle ed è risuccesso ieri contro il Borussia Dortmund, il Milan di Pioli versione Champions League non segna. Due 0-0 deludenti per i rossoneri che, nonostante le tante occasioni creati contro inglesi e tedeschi, devono accontentarsi di due punti nella classifica del girone. Una classifica che, al momento, non sorride ai rossoneri terzi ed obbligati a fare punti nella doppia sfida col PSG.
MILAN, MANCA CONVINZIONE DAVANTI ALLA PORTA
I rossoneri dopo queste prime due gare di Champions League si riscoprono “timidi” sotto porta. La squadra di Pioli ieri sera, in una gara molto aperto contro il Borussia Dortmund, non sono riusciti a finalizzare almeno 5 occasioni nitide. Colpa della timidezza o della stanchezza? Non ci è dato saperlo, sta di fatto che i rossoneri non sono stati lucidi davanti a Kobel. Nessuno escluso.
Da Leão (più responsabile nella gara di San Siro contro il Newcastle) a Chukwueze, da Theo a Giroud, tutti hanno fallito un’occasione o l’hanno sprecata con una scelta offensiva sbagliata. Il Milan ha tirato per un totale di 39 volte verso le porte difese da Pope e Kobel, centrando lo specchio “appena” 10 volte (solo due ieri sera). Certo c’è anche sfortuna, ma i rossoneri hanno prodotto xG (expected goals, ndr) per oltre 3 reti in due gare e hanno portato a casa 0 gol. Un sintomo di qualcosa che non va.
PIOLI HA UNA BASE SU CUI RIPARTIRE E UN PROBLEMA A CUI PORRE RIMEDIO
Se è vero che il Milan non segna, nonostante crei tanto e Leão ha spronato i compagni a sé stesso a fare meglio nel dopo gara, Stefano Pioli dorme (ancora) sereno. La capacità del Diavolo di produrre occasioni da gol è comunque ben augurante. Il Milan d’altronde non ha questo problema in Serie A dove segna con continuità. Perciò il Milan deve solo continuare su questa strada e continua a macinare gioco e il gol arriverà.
Piuttosto i rossoneri, soprattutto stasera, hanno visto il Borussia Dortmund arrivare spesso a creare potenziali occasioni. Il Milan non ha difeso come avrebbe dovuto e per questo Pioli dovrà ripensare la fase difensiva. Certo, la mancanza di Bennacer davanti alla difesa fa la differenza, a non tutto può pagare la “leggerezza” del vertice basso di centrocampo, ci sono dei sincronismi difensivi da ripensare. A Parigi e in casa contro il PSG si può pensare di fare risultato perché il Milan crea occasioni e i parigini difendono male. Ma lo stesso Milan deve sistemare la fase di non possesso perché rischia di vanificare quello che crea nel momento in cui lo finalizzerà.