Moto GP: una scena davvero dura anche da vedere in televisione, figurarsi a viverla in prima persona. Non ha resistito al caldo estremo
La MotoGP ha vissuto in India un weekend estremo, passando dalle piogge torrenziali del sabato mattina, fino alle temperature roventi della domenica. I piloti sono stati messi davvero a dura prova.
Che potesse essere durissima anche dal punto di vista fisico i piloti lo sapevano bene già alla vigilia. Il Gran Premio d’India è stato davvero atroce sia per quanto concerne il discorso tecnico (vedi la gestione delle gomme e il layout della pista per la messa a punto degli assetti) sia meteorologico. Prima acqua da monsoni, poi sol leone e temperature vicine ai 40 gradi percepiti (umidità pazzesca). In questo contesto era praticamente impossibile non soffrire, anche se bisogna considerare i piloti di MotoGP come dei super atleti.
Ragazzi di 20 anni che si allenano tutti i giorni nelle condizioni più estreme e hanno una resistenza degna di un ciclista. Il problema è che oltre al calore atmosferico bisogna aggiungere anche l’aria calda che buttano fuori le moto dalla carena, rendendo praticamente impossibile la guida.
A farne le spese più di tutti è stato nella giornata di domenica Jorge Martin. Lo spagnolo del team Pramac ha concluso un week end quasi perfetto, vincendo la Sprint, arrivando secondo in gara lunga e rosicchiando molti punti in campionato a Pecco Bagnaia. Il tutto però a caro prezzo.
MotoGP, il collasso di Martin in India: non ha retto il troppo caldo
Martin nel corso dei 21 giri del Gran Premio ha dovuto combattere non solo contro gli avversari ma anche con la tuta. Si avete capito bene, visto che non riusciva a chiuderla per colpa di una zip difettosa. Negli ultimi passaggi, mentre era in bagarre con Quartararo ha avuto anche la lucidità di rallentare per allacciarla bene, sapendo perfettamente che in caso contrario sarebbe stato soggetto a penalità (il regolamento parla chiaro per motivi di sicurezza).
Alla fine tutto è andato nel migliore dei modi e con la caduta di Bagnaia, Martin si ritrova a soli 13 punti dalla vetta del Mondiale (era a -62 dopo il GP d’Austria). Come detto, però, tornato in pit-lane, l’alfiere della Pramac ha pagato caro lo sforzo profuso, accasciandosi a terra nel box prima della cerimonia per il podio. Hanno provato a rianimarlo con delle bottigliette d’acqua gelata versate sulla testa, ma è stato necessario l’intervento del medico (proprio nella zona del parco chiuso) per aiutarlo a riprendere le forze.
Visibilmente provato ha espletato tutte le pratiche del podio e si è finalmente concesso un attimo di respiro. Anche dei supereroi come i piloti di MotoGP possono collassare.