L’ex boss di Formula 1 Bernie Ecclestone entra in una questione molto delicata che riguarda il campione del mondo della Mercedes e scatena nuove polemiche intorno al pilota
Secondo Bernie Ecclestone, Lewis Hamilton è una gallina dalle uova d’oro, solo che rischia di riempire il pollaio sbagliato.
Ecclestone e Hamilton
Non è un mistero che a Bernie Ecclestone la campagna Black Lives Matter non piaccia. Ci sono state anche parecchie polemiche su alcune battute non molto felici dell’ex boss della Formula 1, che a sua volta ha dovuto confrontarsi con alcune accuse nemmeno troppo velate di razzismo. Anche queste respinte al mittente: perché Ecclestone ha un socio afroamericano da almeno quindici anni è un ottimo amico del padre di Lewis Hamilton.
Ma la sensazione del supermanager è che Hamilton sta facendo ricco il Black Lives Matter dedicando anche troppo di sé alla causa: “Quello che sta facendo Lewis è sacrosanto – dice Ecclestone – anche solo perché è una cosa nella quale crede ciecamente. Ma temo lo stiano sfruttando e solo per una questione di carattere economico. Hamilton rende un sacco di soldi”.
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A proposito di Bernie
Ecclestone si riferisce alle magliette, ai braccialetti, agli introiti arrivati alla fondazione Black Lives Matter grazie all’attività di Hamilton – del tutto gratuita e disinteressata – nel corso del 2020: “La F1 non è razzista, se ci fossero altri piloti neri con i giusti requisiti di talento tutti i team li vorrebbero, e questa verità si può applicare anche ai piloti donna. Ma non mi piace vedere questo sport usato come un mezzo politico. Se io fossi ancora lì a gestire non permetterei ai piloti di indossare certe magliette sul podio, questo è certo. E di sicuro, al 100%, non ci sarebbe l’abitudine di inginocchiarsi prima delle gare. Sono d’accordo che lo sport sia utile per promuovere la diversità, ma non che venga sfruttato per fini politici”.
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Hamilton è strumentalizzato?
Secondo Bernie Ecclestone L’impegno di Hamilton sarebbe stato strumentalizzato: “Quando ho parlato di razzismo sono stato frainteso, sicuramente Hamilton non mi ha capito. Sono stato il primo a mettere un pilota nero su una macchina di Formula 1, Willy T Ribbs. L’ho supportato e ho fatto la stessa cosa con decine di persone afroamericane, sia in pista che nel business. Però ho detto a suo padre che Lewis deve stare attento, perché ora la sua immagine è sfruttata dalle persone che supportano il movimento Black Lives Matter che stanno facendo una montagna di soldi grazie a lui. Lo stanno usando e nessuno sa dove vanno a finire quei soldi, nemmeno Lewis”.