Michael Schumacher resta sempre impresso nei ricordi della Formula 1, in questo caso ne parla uno dei suoi rivali in pista
La velocità di Schumacher è stata per quindici anni un fattore impressionante nel mondo dei motori. Il tedesco era il miglior pilota e lo ha dimostrato conquistando sette titoli mondiali, ma anche arrivando spesso secondo con grandi lotti in pista.
La Ferrari deve molto a uno dei campioni migliori della storia. Michael Schumacher è stato unico nel suo genere, un pilota che ha dato il massimo in pista, costruendo insieme ai meccanici – passo dopo passo – una delle macchine migliori della storia di Maranello.
Erano altri tempi per la Formula 1, anche con un diverso potenziale proprio tra macchine e piloti. Spesso Schumacher combatteva con dei veri e propri fenomeni, e ancora oggi in tanti ricordano quelle sfide epiche. Compresi i protagonisti, che aggiungono il loro ricordo del campione tedesco.
Schumi, che lotte in pista: le parole di Hakkinen
I rivali del pilota ferrarista sono stati tanti, e tutti con un grande talento che hanno consegnato alla Formula 1 tante sfide epiche. Ed è senza dubbio la fine degli anni Novanta ad aver rappresentato il massimo della lotta e dell’agonismo in pista, con un campione che ancora oggi viene ricordato per la sua glacialità. Mika Hakkinen ha ricordato il suo rivale, ricordando l’episodio di Spa a ‘f1-insider.com’: “Spesso mi arrabbiavo con lui. Mi ha buttato fuori a 300 km/h, mi arrabbiai pesantemente, lì era una questione di vita o di morte”.
Un episodio rimasto impresso nella mente degli appassionati di F1, a dimostrazione di come spesso in pista la rivalità era molto accesa. Ferrari e Mclaren in lotta, un copione spesso noto tra gli anni Novanta e Duemila, il finlandese ne era consapevole: “Schumacher a Spa si limitò a scuotere la testa, guardandomi con aria interrogativa, preso dall’agone della gara. Michael, oltre a essere un grande talento in pista, era una persona che lavorava davvero duramente, era mentalmente molto forte e anche molto intelligente”.
Il pilota finlandese Hakkinen ha conquistato due titoli mondiali con la Mclaren nel 1998 e 1999, fu un driver straordinariamente concreto, pensando molto alla sostanza e poco ai fronzoli. Così come Schumacher era un perfezionista della sua macchina, non è un caso come i loro duelli siano stati sempre molto combattuti in pista. L’augurio del finlandese parte dal cuore verso il suo ex rivale: “Arrendersi non era nel suo vocabolario e sono certo che le sue qualità emergano per farlo guarire. Le sue vittorie non sono arrivate per caso, erano frutto del grande sacrificio”.