Miglior attacco e miglior difesa della Serie A, otto gol fatti e rete ancora involata dopo le prime tre giornate di campionato. Nessuna squadra Europa conta i numeri dell’Inter in questo avvio di stagione. I nerazzurri sorprendono, ma forse non troppo. Una squadra che per quanto rinnovata si è dimostrata già matura all’alba del nuovo campionato. Lo zoccolo duro della formazione di Simone Inzaghi è proprio il reparto arretrato.
Inter, una difesa impenetrabile
Tre clean sheet consecutivi su altrettante uscite, in casa Inter non accadeva da 57 anni- l’ultima volta in panchina c’era Helenio Herrera, ad oggi invece a tenere le redini della Benamata è impone Inzaghi che ha da poco firmato il uno rinnovo con i nerazzurri fino al 2025. Numeri che regalano importanti per un avvio di stagione in cui gli obiettivi predisposti sono stati annunciati senza mezzi termini. L’Inter vuole vincere e sta dimostrando sul campo la capacità di poterlo fare senza lasciare spazio a dubbi o perplessità sullo stile di gioco e sulla tecnica. La qualità resta indiscussa, e parlare ancora una volta sono i numeri.
Come detto, la porta di Yann Sommer è rimasta inviolata e il merito oltre che dell’estremo difensore svizzero è senza dubbio anche della difesa. Un reparto di per se già solido che la scorsa stagione ha dato del filo da torcere anche in chiave europea. Tra conferme e nuovi innesti l’equilibrio non è cambiato e l’Inter è rimasta impenetrabile. Con Acerbi ancora fermo ai box tutto è passato nelle mani dei soliti Darmian, De Vrij e Bastoni. Ma inutile negarlo San Siro scalpita all’idea di vedere in campo Benjamin Pavard; grande fermento anche per il giocatore stesso che a più riprese ha manifestato la sua voglia di far bene con la maglia dell’Inter. Il francese resta in attesa di esordire e chissà se il primo derby della Madonnina della stagione non sia l’occasione giusta.