Nonostante il dominio nel mondiale di Formula 1 adesso Max Verstappen rischia grosso: a qualcuno non piace come si comporta
In fondo George Russell lo aveva già detto a febbraio e si sta rivelando facile profeta. Quest’anno non c’è nessuno che possa battere la Red Bull e quasi sicuramente il team austriaco farà il pieno di vittorie, come non è mai successo nel mondo della Formula 1. Merito di una RB19 imbattibile e di un fenomeno come Max Verstappen, che con concede nulla.
Finora in stagione per lui undici vittorie in tredici gare, mentre le altre sono state vinte da Sergio Perez e la stessa musica è suonata nelle Sprint. E se è vero che i record sono fatti per essere battuti, quelli che sta scrivendo il team con sede a Milton Keyes rimarranno comunque nella storia. Dalla prossima stagione il Mondiale passerà a 24 gare, una in più di quest’anno, ma il trend non sarà molto diverso e nessuno si fa illusioni.
Eppure c’è chi non di aspettava un dominio così chiaro da parte della squadra campione del mondo ed è anche un insospettabile. Lo ha detto proprio lui, il grande Max, intervistato in esclusiva da Mara Sangiorgio per Sky Sport durante il weekend di Zandvoort.
Sotto la pioggia o con il sole ancora una volta nessuno è riuscito a mettergli le ruote davanti. Ma lui si stupisce di tanta differenza con gli avversari, anche se un po’ ci gioca. Ha spiegato che dopo il 2022, quando tutto aveva funzionato al meglio, immaginava un certo livellamento.
Invece nella fabbrica della Red Bull sono riusciti a fare un lavoro enorme. Nessuno si è seduto sugli allori e hanno capito subito che il progetto poteva essere vincente.
Verstappen contro tutti: non tutti nel mondo della Formula 1 accettano, ora rischia
Un dominio riconosciuto da tutti e che fin da oggi proietta Verstappen tra i grandi nomi della Formula 1. Come Fangio e Senna, Prost e Lauda, Michael Schumacher e Hamilton o Vettel, anche lui è un pilota che lascia soltanto le briciole.
Più vince e più vuole vincere, tipico dei fenomeni che già prima di lui lo hanno fatto. Ma una Red Bull così dominante, nonostante la classe cristallina del suo condottiero, è un bene oppure un limite per la Formula 1? Soprattutto, senza equilibrio e senza altri team o piloti che riescono a salire sul gradino più alto del podio, il prodotto è più o meno appetibile per sponsor, media e quindi alla fine anche tifosi?
Una risposta chiara è arrivata da Stefano Domenicali che ha vissuto da vicino una storia simile quando era al box Ferrari. Oggi che è CEO di Liberty Media, non può che celebrare i trionfi personali di un pilota giovane, nel quale tutti possono riconoscersi. Così ha detto pubblicamente che se qualcuno compie imprese eccezionali è solo da celebrare e tocca agli avversari cercare di avvicinarsi.
Ma allo stesso tempo, dopo la carota ha usato il bastone. Perché Verstappen non ha mai cambiato atteggiamento anche ora che vince e quindi dice apertamente cosa pensa. Non ama le Sprint, non gli piace un calendario così ampio e con tanti spostamenti e per questo potrebbe decidere di fare altro anche presto.
Secpndo Domenicali è positivo che Max fornisca la sua opinione “ma non possiamo lasciare lo sport nelle mani dei piloti. Loro devono guardare al quadro più ampio. E non sempre lo fanno. Il loro obiettivo è andare il più veloce possibile. Noi come organizzazione siamo preposti a fare ciò che è meglio per lo sport”, ha spiegato al quotidiano olandese De Telegraaf. E così ognuno rimarrà sulla propria posizione.