Roberto Mancini firma le dimissioni come Commissario tecnico della Nazionale Italiana. Certamente non un fulmine a ciel sereno, ma un epilogo forse già scritto. Una pagina di storia azzurra che volge al termine, iniziata nel maggio del 2018 e terminata in una domenica d’agosto a meno di un mese dagli impegni per le qualificazioni a Euro 2024.
Terremoto Figc
Il terremoto azzurro continua e dopo le dimissioni del tecnico della Nazionale Under 21, Paolo Nicolato, e di Milena Bertolini che saluta la squadra femminile immediatamente dopo la disfatta del Mondiale; adesso anche l’avventura di Mancini arriva al capolinea, nonostante appena dieci giorni fa era stato designato come coordinatore – oltre che della nazionale maggiore- anche delle selezioni U21 e U20.
Dall’Europeo vinto alle sirene arabe
Le immagini di un paese in festa nel luglio del 2021 per la vittoria degli Europei, sono ancora limpide nei ricordi di ogni italiano. Ma d’altra parte rimangono aperte le ferite per la mancata qualificazione ai mondiali in Qatar. Il dolce e l’amaro, un percorso caratterizzato da alti e bassi che ha visto in Roberto Mancini il protagonista indiscusso. Un passo indietro che , forse, si attendeva da tempo e che arriva in contemporanea alle possibili sirene arabe giunte all’indirizzo dell’ormai ex Ct.
Casting aperti per il post Mancini
Palla adesso al presidente Gravina, i casting sono aperti. La certezza è che un passo falso potrebbe scuotere ulteriormente gli equilibri della Figc. In pole al momento restano i nomi di Antonio Conte e Luciano Spalletti. Per il primo resta complicata la pista, per il secondo la strada non è certamente spianata ma in parte più fattibile considerando anche il pesante ingaggio a cui si andrebbe incontro. In tal senso nascono delle ipotesi alternative che al momento delineano tra i profili dei candidati anche quello di Fabio Grosso. L’ex campione del Mondo 2006, reduce dalla promozione in Serie A con il Frosinone, quest’estate ha rifiutato diverse panchine, tra cui quella con il Marsiglia.