Max Verstappen sta dominando il Mondiale di Formula 1 2023 eppure ha dimostrato di non essere un robot. La riflessione è davvero molto profonda
Oltre che essere dei grandi campioni, sprezzanti del pericolo e con un talento smisurato, i piloti di F1 sono ancor prima dei ragazzi di 20 o 30 anni che come tutti hanno delle debolezze e dei dubbi.
Spesso vedendoli da fuori possono sembrare come degli automi che non conoscono emozioni e sanno solo andare a velocità folli. I piloti di Formula 1 sono 20 in tutto (più le riserve e i collaudatori) e per arrivare a quel livello serve davvero un talento speciale. La classe regina dell’automobilismo è roba per pochi (e ricchi) e farne parte ad un’età molto giovane spesso porta ad alcune valutazioni.
A 20 anni si è incoscienti, ignari del pericolo e forse proprio per questo si va più forte. Non si sta a pensare molto a quelle che potrebbero essere le tragiche conseguenze di un incidente o alla possibilità di farsi davvero molto male. Quando si pensa ad un vero computer della F1 la mente non può che andare a Max Verstappen. L’olandese è avviato a conquistare il terzo titolo piloti consecutivo e non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Un automa costruito per vincere il figlio di Jos, con un aspetto che non sembra lasciar trasparire emozioni o dubbi. Eppure anche il #1 della Red Bull ha un cuore e una sensibilità che sono rimasti profondamente toccati da una recente tragedia.
Max Verstappen, la morte di Dilano van ‘t Hoff lo ha sconvolto: “E se fosse successo a me?”
Stiamo parlando della morte dei 18enne olandese, Dilano van‘t Hoff, vittima di un tragico incidente a Spa-Francorchamps, lo scorso 1° luglio. Durante la gara di Formula Regional by Alpine, il giovane talento connazionale di Max ha avuto la peggio, perdendo la vita in seguito alle ferite riportate. Un accadimento che ha sconvolto il paddock della F1 e soprattutto il due volte iridato.
Parlando ai connazionali di Formule1, Verstappen ha dichiarato: “Quando ho saputo dell’incidente di Dilano, ho scritto un messaggio sui social e la sorella mi ha risposto dicendomi che ero il suo idolo. La cosa mi ha toccato molto”.
Il #1 poi aggiunge un’amara considerazione: “Ho pensato, e se fosse successo a me?”.
“Sicuramente rispetto a quando ero più giovane ora gestisco il rischio in modo diverso. In generale si corrono più rischi da giovani che da grandi“. Purtroppo una frase assai azzeccata e che in molti dovrebbero tenere bene a mente, specie durante le gare.