Gian Piero Gasperini si prepara a vivere l’ottava stagione sulla panchina dell’Atalanta. Il tecnico piemontese vuole continuare a stupire
Sembrava fosse giunta al capolinea la sua storia con l’Atalanta. La classica crisi del settimo anno aveva dato a molti la sensazione che il rapporto tra Gian Piero Gasperini e il club bergamasco dopo sette anni si fosse consumato una volta per tutte. A sorpresa è bastato un incontro avvenuto subito dopo la fine del campionato per rinsaldare un legame che dunque andrà avanti almeno per un’altra stagione.
Il sessantacinquenne tecnico di Grugliasco continuerà ad allenare una squadra che nella scorsa stagione ha conquistato la qualificazione alla prossima Europa League. Un traguardo di tutto rispetto che consentirà al club, anche grazie a una proprietà solida e ambiziosa, di non avere l’esigenza di cedere pezzi pregiati della rosa atalantina a meno che non si presentino le classiche proposte irrinunciabili.
I dirigenti orobici lavorano in questi giorni per puntellare l’organico a disposizione di Gasperini che nel corso della prima conferenza stampa della stagione, al termine del test amichevole disputato contro i dilettanti della Città di Clusone, non ha risparmiato critiche nei confronti del calcio italiano.
Gasperson, come lo chiamano i tifosi nerazzurri, non ama molto il mercato estivo in generale. Ancor meno apprezza questa sessione estiva e non fa niente per nascondere il suo totale disappunto: “Questo è un mercato difficile soprattutto in Italia dove è condizionato dalle date fuori luogo, in linea con le esigenze degli allenatori, che devono partire con i Primavera“.
Irrompe Gasperini che attacca a muso duro: i tifosi atalantini sono con lui
Il problema è che le date sono le stesse in tutta Europa, ma è scontato che a risentirne di più è il lavoro degli allenatori. E infatti Gasperini sottolinea proprio questo aspetto: “La preparazione non serve più a niente, non si riesce a lavorare come uno vorrebbe“.
E se a metà agosto, a pochi giorni dall’inizio del campionato, arrivasse la classica proposta indecente per qualcuno dei pezzi pregiati, il rischio di cessione sarebbe altissimo. E a Gasperini questo non va giù: “Ma che mercato è? Non è possibile fissare una data limite per la cessione di un giocatore: se il 15 agosto ti portano 100 milioni per Hojlund come fa la società a dire di no?“. Se questo accadesse il ‘sì’ sarebbe infatti scontato.