Carlos Sainz è fuori di sè. Il pilota spagnolo è stato retrocesso dal quarto al sesto posto nell’ordine di arrivo del Gran Premio d’Austria vinto da Max Verstappen
La Ferrari è tornata fare la voce grossa. Senza lasciarsi andare a uno sfrenato ottimismo e restando con i piedi ben piantati in terra, si può comunque affermare che le Rosse ammirate al Gran Premio d’Austria hanno buone possibilità di disputare una seconda parte di stagione di alto profilo e di consolidare il suolo di seconda forza del Mondiale di Formula 1 2023.
Il secondo posto di Charles Leclerc e il quarto, poi diventato sesto, di Carlos Sainz, inducono i tifosi del Cavallino Rampante a sperare in altri risultati importanti in vista delle prossime gare. Sono però le decisioni prese dai commissari FIA al termine della gara del Red Bull Ring ad aver lasciato l’amaro in bocca in casa Ferrari.
A causa delle sanzioni comminate molte ore dopo la conclusione del Gran Premio una parte della classifica è stata riscritta, penalizzando in particolare proprio Carlos Sainz che da quarto si è ritrovato in sesta posizione, preceduto dalla McLaren di Norris e dall’Aston Martin di Fernando Alonso. Rabbia, amarezza, delusione: con questo stato d’animo il pilota madrileno ha accolto la decisione dei commissari di gara.
Le penalità sono state inflitte a causa delle violazioni del cosiddetto track limits commesse da alcuni piloti, tra cui Sainz, I track limits altro non sono che i limiti della pista delimitati da una linea bianca nelle zone del tracciato in cui dopo il cordolo manchi un cosiddetto rallentatore naturale. Se i piloti vengono presi a superare con tutte e quattro le ruote la linea bianca, sono ritenuti colpevoli di un’irregolarità.
Ferrari, Sainz è una furia: che bordate social contro la FIA
Dopo aver appreso la notizia della penalizzazione che gli ha fatto perdere due posizioni, Sainz ha reagito con rabbia e sarcasmo. Lapidario e ironico il suo commento su Instagram: “Ben fatto!“, si è limitato a scrivere. Già nell’immediato dopo gara Sainz aveva espresso tutte le sue perplessità sulle sanzioni legate alla violazione dei track limits.
Ai microfoni di Sky Sport aveva lanciato una sorta di allarme: “Quando 20 piloti non sono capaci di seguire queste regole, è chiaro che le regole stesse sono troppo rigide. Oppure significa comunque che la FIA non ci aiuta”. Un allarme che finora sembra caduto nel vuoto.