Gloria al Manchester City campione d’Europa, onore all’Inter

È Treble. Sudato, meritato e ottenuto. Il Manchester City è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia. Sotto il cielo della Turchia è la squadra di Pep Guardiola a trionfare e aggiudicarsi l’ambitissima coppa dalle grandi orecchie. Forse era scritto nelle stelle, per molti un successo scontato contro un’Inter data per spacciata dal primo istante.

Eppure, per i nerazzurri non è stata assolutamente una sconfitta indolore. È Rodri nella ripresa a decidere la sfida con un piatto potente che solleva Onana da ogni colpa. Fa male, e pure tanto perché nei 90’ di Istanbul la squadra di Simone Inzaghi ha dimostrato di potersela giocare alla pari contro i fuoriclasse inglesi. Contrariamente a quanto si potesse pronosticare l’Inter torna a casa con qualche rimpianto di troppo per le troppe occasioni sprecate. Era un sogno per i nerazzurri ed è sfumato solo all’ultimo istante.
Gloria al Manchester City, ma immenso onore all’Inter.

Primo tempo: reti inviolate, l’Inter contiene bene il City

Che lo show abbia inizio! L’Atatürk Arena si illumina nel pre-gara con uno spettacolo mozzafiato che tra musica e balli tenta di smorzare la tensione palpabile, ma la concentrazione è altissima. L’inno della Champions League viene intonato ed forse solo in questo momento che si realizza ciò che si sta vivendo.
Fischio d’inizio e si parte. È il City a dare il via alla gara con Haaland che al 3’ tenta la conclusione con un tiro potente e alto, si alza la bandierina dell’offside.

Il primo vero brivido per Onana arriva al 6’ con Bernardo Silva che palla al piede entra in area e con il mancino cerca lo specchio della porta, la sfera termina di poco a lato.
Il City spinge, ma l’Inter risponde è vigile e propositiva. I nerazzurri salgono, Dimarco infila un cross che potrebbe rivelarsi insidioso all’indirizzo di Lautaro, la difesa degli inglesi si libera con qualche difficoltà.

Dalla panchina Guardiola si lascia andare a qualche smorfia di dissenso. Ancora un errore in fase di impostazione dei suoi uomini lascia avanzare l’Inter al 20’: Dimarco anticipa e da il via alla ripartenza nerazzurra, Lautaro controlla e serve Brozovic, il croato calcia male e la palla termina alta.
Riecco Haaland al 27’ che taglia in area e da posizione defilata cerca il primo palo, Onana risponde. Due minuti più tardi De Bruyne ci riprova con un tiro da fuori area, ma ancora una volta l’estremo difensore è attento e blocca. Il belga dei Citizens accusa un problema muscolare, prova a rimanere in partita ma invano. Guardiola al 36’ è costretto al cambio, dentro Foden.
Dopo 2’ di recupero il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi. La prima frazione di gioco termina a reti inviolate, e fa notizia. Il City mostra tutta la sua potenza negli sprint dei singoli che creano tanto, costantemente. L’Inter chiude bene e sfrutta i pochi errori degli inglesi per tentare delle ripartenze che fanno impensierire Guardiola.

Secondo tempo: Rodri regala la gloria al Manchester City

Si torna in campo e i primi minuti della ripresa proseguono a ritmi blandi. Il direttore di gara è restio nell’utilizzare il fischietto, interventi duri su entrambi i fronti e proteste degli uomini in campo, la questione si risolve con una punizione per il City. L’Inter costruisce bene dal basso e sfrutta le palle inattive. Bandiera bianca per Dzeko al 57’, richiama l’attenzione di Inzaghi e chiede il cambio: è il momento di Romelu Lukaku.

Mancano appena 2’ all’ora di gioco quando l’Inter spreca un’occasione clamorosa. Akanji si distrae sul retropassaggio di Bernardo Silva, consente l’inserimento di Lautaro e il toro egoisticamente non serve Lukaku e tenta la conclusione, Ederson respinge.
Il Manchester City torna lucido, cerca immediatamente una risposta al guizzo dell’Inter e ci pensa Rodri a far respirare i suoi.

Il vantaggio dei Citizens arriva al 68’ con Bernardo Silva che mette al centro per Rodri, complice anche una deviazione di Acerbi, lo spagnolo di piatto potente spiazza Onana e sigla il vantaggio.
L’Inter non rallenta. Al 71’ Dimarco di testa becca la traversa, sulla ribattuta è d’intralcio il piede di Lukaku e sfuma anche questa chance.
Inzaghi cambia le carte, fuori Bastoni e Dumfries per Gosens e Bellanova, Dimarco viene quindi chiamato a fare il centrale. Il City vuole il raddoppio e lo tenta al 77’ con Foden che in area con il mancino non angola bene e consente a Onana di bloccare in due tempi. Guardiola inserisce Walker e chiama Stones; dall’altra parte subentrano Mkhitaryan e D’Ambrosio per Calhanoglu e Darmian.
L’Inter da il tutto per tutto. Arriva all’89’ l’occasione più ghiotta della gara per l’Inter con Lukaku che su sponda di Gosens, di testa non insacca in rete per pochi centimetri e per un superlativo Ederson che salva con il ginocchio.

Arriva solo dopo 6’ di recupero il fischio finale che incorona il Manchester City campione d’Europa per la prima volta nella storia. L’Inter, da parte sua, ha fatto ricredere il mondo intero uscendo a testa altissima dal verde dell’Atatürk Arena.

Gestione cookie