L’attesa è finita, il grande giorno è arrivato. Questa sera alle 21.00 Manchester City e Inter sul rettangolo verde dell’Atatürk Arena si contenderanno la Champions League. Due storie diverse, due percorsi differenti che hanno portato le strade di Citizens e nerazzurri a incrociarsi nell’ultimo round, la notte di Istanbul.
Da un lato un esperiente Pep Guardiola, dall’altro Simone Inzaghi, re di Coppe in Italia che ha gran voglia di superare i confini nazionali.
Sulla carta non c’è storia. Il Manchester City è il grande favorito di questo match, l’Inter d’altra parte agli occhi dei più viene considerata fortunata per essere arrivata a questo punto.
La verità è che le due squadre, estremamente differenti sul piano tecnico si sono ben studiate a vicenda. Il vero rebus da risolvere questa sera è sul fronte tattico, come i due tecnici si approcceranno alla sfida?
Manchester City: la macchina perfetta di Guardiola
Una macchina da guerra costruita pezzo dopo pezzo da Pep Guardiola, modificata e abbellita in corso d’opera fino a sfiorare la perfezione. Quello del Manchester City lo possiamo definire un gioco fluido e libero da rigidi vincoli posizionali, che in questa stagione si è riadattato alla nuova colonna portante del reparto offensivo. L’arrivo di Erling Haaland ha senz’altro modificato gli equilibri in casa City regalando un ulteriore garanzia in avanti. Il gigante norvegese ha finalizzato 58 reti in altrettante partite a cui si sommano anche 8 assist. Guardiola sperimenta e indovina, il 3-2-4-1 sembra essere cucito a pennello per la sua squadra che macina vittorie e sogna il treble, adesso realmente a un passo.
Per la notte più importante torna a difesa dei pali Ederson, inoltre il tecnico del City recupera Walker in difesa che verosimilmente partirà dal 1’ insieme a Ruben Dias e Akanji; a centrocampo il tandem Rodri-Stones starà alle spalle del blocco formato da Bernardo Silva, Gundogan, De Bruyne e Grealish pronti a servire in avanti Haaland.
Inter: qual è la tattica di Inzaghi?
Sulla base di quanto detto finora si costruisce l’impostazione di Simone Inzaghi. Il gioco del City è slegato da ogni logica prevedibile: è feroce e istantaneo, praticamente può rivelarsi letale nel giro di pochi istanti. Questo il tecnico piacentino lo sa bene, e le alternative per fronteggiare il mastodontico Manchester sono realmente limitate.
Impostare un gioco prettamente difensivo basato su un costante pressing uomo a uomo, potrebbe costringere i Citizens a giocare lungo. In alternativa, linee strette e varchi totalmente chiusi con Darmian, Acerbi e Bastoni che porteranno tutto il peso sulle proprie spalle.
I pochi dubbi di formazione relativi ai nerazzurri sono praticamente scomparsi nelle ultime ore. Onana chiaramente intoccabile così come il trio difensivo sopracitato; in cabina di regia ci sarà Brozovic (favorito su Mkhitaryan) coadiuvato da Barella e Calhanoglu; sugli esterni Dumfries e Dimarco; mentre in avanti il cigno di Sarajevo attualmente vince il ballottaggio con Lukaku per affiancare Lautaro.
La legge non scritta del calcio vale anche per Manchester City-Inter
La sensazione che diventa certezza a ridosso della sfida è che nulla appare più scontato, tutto può succedere. È una legge non scritta del calcio: ogni finale ha una storia a sé. Sono 90’ in cui ogni equilibrio può variare e l’Europa, così come il mondo fremono in attesa del fischio d’inizio. Si stimano circa 150 milioni di spettatori da tutto il mondo, insomma Istanbul si trasforma nella capitale del calcio per una notte.
Sotto il cielo della mezzaluna turca la gloria è riservata a una sola tra Manchester City e Inter, il countdown sta terminando e non ci resta che goderci lo spettacolo della finale di Champions League 2023.