Tutto come da programma nell’ultima tappa del Giro d’Italia che vede il colombiano Egan Bernal piazzarsi a distanza di sicurezza nella cronometro vinta da
Milano accoglie il primo Giro d’Italia dopo la pandemia con tanta gente per strada, applausi e affetto per tutti: una bella passeggiata di una trentina di chilometri nella cronometro individuale vinta da Filippo Ganna, che bissa il successo del cronoprologo di tre settimane fa, ma che soprattutto segna il trionfo di Egan Bernal
Il Giro d’Italia è di Egan Bernal
Il capolavoro Bernal lo aveva fatto nelle lunghe tappe di montagna che lo avevano visto costantemente in attacco e sempre pronto a rispondere a qualsiasi offensiva. L’ultima impresa era stata quella di ieri, all’Alpe Motta quando Bernal si era limitato a controllare lo sfogo di Damiano Caruso tenendo a debita distanza il cliente peggiore, Simon Yates, l’unico capace di guadagnare qualcosa nella cronometro.
E guadagna Yates, ma non abbastanza: né su Bernal e nemmeno su Caruso che chiude il Giro con un meraviglioso secondo posto. Bernal è il secondo colombiano a vincere al Giro dopo Quintana, e si aggiudica anche la maglia bianca del miglior giovane assoluto.
Doppia vittoria per la Ineos Granadier che vince anche la tappa a cronometro con Ganna, prima maglia rosa assoluta di questa edizione #104 dopo il prolologo a cronometro.
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I meriti di Damiano Caruso
Di fronte a un Egan Bernal quasi inattaccabile e che anche nelle tappe peggiori è sempre riuscito a mantenersi saldamente al comando, aumentano considerevolmente i meriti di Damiano Caruso, secondo in classifica generale a 1.29″. Terzo Simon Yates che perde qualcosa e scivola a 4.15″.
Confermata la maglia ciclamino sulle spalle dello slovacco Peter Sagan e quella blu degli scalatori al francese Bouchard.