Una delle leggende del tennis italiano si scaglia contro il talento altoatesino, eliminato al secondo turno del Roland Garros
Semifinale ad Indian Wells. Finale a Miami, sconfitto dalla bestia nera Daniil Medvedev, contro il quale non è mai riuscito ad avere la meglio. Poi altra semifinale a Monte Carlo, dove ha gettato al vento la vittoria col mai domo Holger Rune. Poi, il buio. Ritirato per infortunio prima del quarto di finale a Barcellona, eliminato agli ottavi di finale da Cerundolo agli Internazionali d’Italia. E, per finire, la clamorosa estromissione al secondo turno al Roland Garros, per mano del tedesco Daniel Altmaier, numero 79 del ranking mondiale.
I tifosi di Jannik Sinner nonchè gli addetti ai lavori si chiedono cosa stia succedendo al talento altoatesino. Non è infatti la prima volta che, chiamato a confermarsi su alti livelli, e a dare continuità di prestazioni e risultati, l’ex allievo di Riccardo Piatti si perde. Vittima delle sue insicurezze, o di un nervosismo insolito, o schiacciato dalle pressioni: qualsivoglia intepretazione può aver diritto di cittadinanza per spiegare l’incostanza di un giocatore che, se spesso viene indicato come potenziale dominatore negli anni futuri, alla resa dei conti si mostra fragile.
I paragoni con la tenuta mentale di Carlos Alcaraz o con la resilienza del succitato Rune sembrano ora fuori luogo. Eppure Jannik avrebbe poco da invidiare ai due giovanissimi e talentuosi giocatori. Per lo meno dal punto di vista dei colpi. Eppure c’è chi, dall’alto della sua classe e del suo status di conclamata leggenda del tennis italiano, inizia a muovere delle critiche anche squisitamente tecniche.
Bertolucci senza freni su Jannik Sinner: “Blocco psicologico”
Paolo Bertolucci, nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha provato a spiegare il perchè di una battuta d’arresto che frena di molto le ambizioni del nativo di San Candido. Nonchè le aspettative nei suoi confronti. Bertolucci sostiene che Jannik abbia sentito la pressione del non aver più Medvedev, anch’egli eliminato, dalla stessa parte del tabellone. Il suo serbatoio di energie mentali si sarebbe svuotato.
L’ex tennista, da anni commentatore per Sky, sostiene anche la teoria di un possibile blocco psicologico ogni qual volta sia chiamato a fare il tanto agognato salto di qualità. Non sarebbe un caso infatti, che non abbia ancora mai trionfato in un Masters 1000, nonostante l’indubbio talento.
Già, ma alle volte questo non basta, sostiene Bertolucci. Il quale pone l’accento sull’incapacità di Jannik di trovare delle soluzioni alternative al bombardamento da fondo campo. Per non parlare del rovescio incrociato, una volta letale e ora tirato senza la necessaria incisività. In generale, conclude uno dei membri della storica formazione Azzurra che trionfò in Davis nel 1976, la palla di Sinner viaggerebbe a velocità inferiori rispetto allo scorso anno o a due anni fa. E anche la condizione atletica sembrerebbe rivedibile. Una bocciatura in piena regola, insomma.