Arriva la tanto temuta notizia ufficiale: è stata presentata l’istanza di fallimento per il club, in piena lotta per la promozione
Il bilancio consuntivo del 2022 registra una perdita di esercizio di 6,75 milioni, cresciuta di 2,93 milioni rispetto al bilancio 2021; il patrimonio netto è passato da 2,4 milioni a un passivo di 1,3 milioni. Il debito nei confronti del Fisco e degli enti previdenziali è di 7,6 milioni, sebbene rateizzabili sino al 2027. Questa la fotografia del club friulano– impegnato sul campo per un ritorno immediato in Serie B dopo la retrocessione dello scorso anno – che fa i conti con le inevitabili conseguenze amministrative di una situazione debitoria tristemente espressa dai numeri.
Il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Raffale Tito, non ha lasciato spazio a troppi dubbi nelle parole rilasciate al ‘Gazzettino’: “Confermo che è stata presentata istanza di fallimento per il Pordenone Calcio. La situazione debitoria è tale che anche con lo scenario migliore, quello della promozione in serie B, le cose non cambierebbero”.
Un fulmine non esattamente a ciel sereno, considerate le indagini avviate tempo fa dalla Procura competente, ma che rappresenta comunque un duro colpo in un momento così delicato della stagione sportiva. Oggi, 27 maggio il club neroverde è infatti impegnato nell’andata del primo turno di Playoff contro il Lecco. Una corsa, quella verso la promozione, che rischia di essere stroncata sul nascere.
Fallimento Pordenone, le parole del patron Lovisa
Il presidente Mauro Lovisa ha specificato nel dettaglio la drammatica situazione della società, dando seguito alla nota ufficiale già emessa dal club friulano. “Devo solo pagare quello che c’è da pagare, a dimostrazione che in tutti questi anni siamo stati seri. Purtroppo ci è sfuggito qualcosa e nella vita capita”, ha esordito sempre ai microfoni del Gazzettino.
“Le parole di Tito? ci sono 9 milioni di differenza e stia tranquillo che se dovessi andare in B non li spenderei. L’esperienza mi è servita. Ora farei una gestione totalmente diversa. La Serie B… cambia e porca la miseria quanto cambia”.
Al di là delle rassicurazioni del patron, che comunque dovrà evidentemente esibire delle garanzie a supporto di quanto espresso, resta la difficile situazione psicologica della squadra. Sarà difficile, se non impossibile, non farsi condizionare dalla possibilità, attualmente più che concreta, che un’eventuale impresa sportiva possa essere invalidata dalle decisioni degli organi di giustizia. I tifosi, che già sognavano il ritorno in B dopo un solo anno di Purgatorio in Serie C, rischiano di precipitare nell’Inferno del calcio dilettantistico.