Novak Djokovic torna sul caso vaccini dopo l’esclusione dello scorso anno da alcuni importanti tornei: il retroscena inaspettato
Il Covid è ormai un incubo con cui abbiamo imparato a convivere. Dopo che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha declassato la malattia, di fatto interrompendo lo stato di emergenza a livello internazionale, il mondo sembra tornato quasi alla normalità. Resta la conta dei morti ma anche di tutte le persone che hanno subito danni da quanto successo negli ultimi tre anni.
Tra queste, incredibile ma vero, anche un grande campione come Novak Djokovic, per vari mesi escluso da tornei di grandissima importanza, come gli Australian Open e gli US Open, a causa della sua scelta di non vaccinarsi. Una decisione che solo oggi il campione serbo ha deciso di spiegare una volta per tutte, svelando un’amara verità.
Nel momento in cui l’intero pianeta sembrava diviso tra pro vax e no vax, mentre i governi cercavano di lavorare per convincere le popolazioni ad accettare la vaccinazione come atto di coscienza inevitabile, il caso di Djokovic era diventato assolutamente paradigmatico delle difficoltà di gestione di una problematica di questo tipo.
Per molti, Nole era diventato il campione assoluto del movimento no vax. La sua ferrea volontà di rifiutare il vaccino, a costo di dover rinunciare al proprio lavoro, al prestigio di tornei di straordinaria importanza, e di conseguenza anche a una montagna di denaro, è stata quasi da esempio per molte persone comuni, convinte della non necessità del vaccino contro il Covid.
A quanto pare, però, le cose non stanno come tutti abbiamo sempre pensato. Perché è vero che Djokovic non si è vaccinato, ma non per i motivi che tutti hanno pensato. Lo ha confessato per la prima volta lo stesso tennista in un’intervista al Corriere della Sera.
Djokovic no vax? Il campione svela l’amara verità sulla sua posizione riguardo i vaccini anti Covid
La coerenza del fuoriclasse serbo è stata molto apprezzata. Convinto di non volersi vaccinare, Nole ha resistito ad ogni tipo di pressione pur di rimanere aggrappato alla sua decisione. Tuttavia, ha sottolineato il campione in questa interessante chiacchierata con il giornalista Aldo Cazzullo, quasi tutto ciò che si è detto di lui in questa storia non corrisponde al vero.
“Non sono no vax“, ha dichiarato, senza troppi giri di parole, lo stesso tennista serbo, aggiungendo: “Ma non sono nemmeno pro“. La sua è una posizione mediana che in molti hanno faticato a comprendere. Semplicemente, spiega Nole, si ritiene “pro choice“, paladino della libertà di scelta.
Poter decidere cosa fare della propria vita è un diritto fondamentale dell’uomo. Poter scegliere cosa farsi inoculare nel corpo e cosa no è obbligatorio. Un pensiero semplice ma al contempo molto efficace, quello del campione balcanico. Tra l’altro, una spiegazione che lui stesso ritiene di aver già dato alla BBC, lo scorso anno, ma che è stata distorta perché in quel momento non faceva comodo un campione a favore della libertà di scelta.
Insomma, con queste dichiarazioni Novak ha provato a togliersi un’etichetta di dosso, e al contempo ha anche lanciato un’accusa contro un sistema che ha fatto di tutto per imporre la propria scelta. Per il bene comune o per altri tipi di interesse, sta al singolo individuo giudicarlo.