I tifosi della Ferrari non stanno vivendo un avvio di stagione facile e gli ultimi avvenimenti extra pista potrebbe aver complicato ulteriormente tutto
Per i fan della Ferrari questo inizio di nuova annata non è stato dei migliori. Al netto delle vicende di pista, va segnalata anche la recente scomparsa di un’icona della famosa casa automobilistica. Ingegnere collaudatore di uno dei modelli più iconici della scuderia, ha lasciato i suoi cari alla veneranda età di 96 anni. Collaboratore anche di Lamborghini, ha scritto pagine su pagine di storia indelebili per quanto concerne l’epoca dell’automobilismo in Italia.
Gli appassionati, quelli più nostalgici specialmente, non lo dimenticheranno così tanto facilmente. Soprattutto alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore. Il suo nome è Giotto Bizzarrini, e il curriculum vitae anticipato in precedenza parla alla perfezione per conto suo. La cosiddetta Testa Rossa porta il suo nome, così come l’altrettanto celebre Ferrari 250 GTO. Un vero e proprio creatore di innovazioni, che ancora oggi gode di uno status imprescindibile nel settore.
La sua storia ha avuto inizio a Livorno, dove il suo percorso di studi di ingegneria all’Università lo hanno portato a consolidare quella che è sempre stata una grande passione. Da quel momento in poi c’è stato un susseguirsi di risultati soddisfacenti decisamente importanti. Alfa Romeo, Lamborghini e tanti altri progetti. Il ricordo più chiaro e recente sarà ovviamente di appartenenza dei supporter della Ferrari. Arrivato nel 1957, grazie alle sue proposte è stato capace di innovare e dare i natali a delle auto ancora oggi considerate tra le migliori di quel periodo.
Scomparso Bizzarrini, leggenda della Ferrari: la sua storia
Dopo essere stato per anni in varie case automobilistiche, nel 1957 Giotto Bizzarrini ha deciso di compiere il suo glorioso esordio in Ferrari. La cosiddetta 250 è stata tra le serie più famose del popolare team. Risulta tra le più apprezzate dai supporter, e non per motivi casuali è anche quella a cui l’ingegnere ha dedicato più tempo ed energie in assoluto. A posteriori si può assolutamente dire che ne sia valsa la pena, visti i risultati che sono stati ottenuti in termini di gradimento e relativa visibilità del prodotto.
L’impronta lasciata da Bizzarrini in Ferrari ha fatto sì che nel periodo degli anni ’60 dalla scuderia di Maranello uscissero solamente modelli vincenti e privi di pecche, o difetti in tutto e per tutto. L’attenzione ai dettagli non è mai stata un’opzione per il team, dimostrando di saper lavorare con lungimiranza anche in un periodo non avanzato a livello di tecnologia.