La foto ritrae la sagoma di uno dei centravanti più prolifici della sua generazione, con un passato anche in Italia. Lo riconoscete?
Il calcio è pieno di bomber che negli anni si sono contraddistinti per i loro gol. C’è chi ne ha segnati di più e chi meno, ma a prescindere dalle loro doti realizzative c’è sempre un motivo per cui questi attaccanti vengono ricordati.
Quello della foto, ad esempio, ha sì segnato tantissimo, ma, sebbene abbia smesso ormai da tempo, è ancora ricordato con molto affetto dai tifosi delle squadre per cui ha giocato. Così come è ricordato positivamente anche da quelli che lo seguivano quando era chiamato a scendere in campo per portare in alto la bandiera del suo Paese.
Del resto, di reti ne ha siglate davvero un sacco, quasi sempre esultando alla stessa maniera: corsetta sotto la curva e poi un grande salto per effettuare una capriola mortale. Nel suo caso, poi, vale la pena sottolineare come questo centravanti sia riuscito ad entrare nel cuore dei suoi tifosi per il suo atteggiamento in campo, mai sopra le righe e dimostrando un grande attaccamento alla maglia in ognuna delle sue esperienze.
Il debutto nel grande calcio lo fa con il Kaiserslautern, che lo preleva dall’Homburg nel 1999. Dopo un anno di gavetta con la seconda squadra, con cui segna venti reti, arriva l’esordio in Bundesliga e anche in Coppa Uefa, guadagnandosi persino la prima convocazione con la Nazionale poco più che ventenne.
Chi è l’attaccante che esultava così? Lo abbiamo visto anche in Italia
Nell’estate del 2004 arriva la chiamata dal Werder Brema, che lo acquista per cinque milioni. In breve tempo diventa il beniamino dei tifosi a suon di gol, conquistando anche il titolo di capocannoniere alla sua seconda stagione con la maglia biancoverde. Poi, nel 2006, si rende autore di un grande Mondiale con la Germania: con 5 gol è il miglior marcatore del torneo. E a questo punto dovreste già riconoscerlo: si tratta di Miroslav Klose, che grazie alle sue prestazioni, arriva ad indossare la prestigiosa maglia del Bayern Monaco.
Con i bavaresi, la concorrenza è alta ma riesce comunque a ritagliarsi il suo spazio. Poi, però, van Gaal lo lascia spesso in panchina e così passa alla Lazio.
Anche in Serie A il bomber tedesco non sfigura ed entra nel cuore della gente della Capitale, ovviamente sponda biancoceleste, anche dati alcuni gol pesanti nei derby con la Roma. In totale metterà a referto 63 reti in 171 presenze, per poi dire definitivamente addio al calcio giocato nel 2016.
Nello stesso anno si rimette in gioco e inizia la sua esperienza da allenatore nello staff tecnico della Nazionale tedesca. Una parentesi, questa, che si concluderà nel 2018, a cui seguirà quella alla guida dell’Under 17 del Bayern di cui diventerà il vice nella stagione 2020-2021.