Semifinale ipotecata, vola il Manchester City di Guardiola

Non serviva un’ulteriore conferma per sapere quanto il Manchester City, di anno in anno, migliori. Tuttavia, ieri, di fronte ad un gremito Etihad Stadium la squadra di Guardiola ha dato un’impressionante prova di forza. E lo ha fatto con la nuova invenzione del tecnico catalano: linea difensiva a quattro con soli centrali, di cui uno, Stones, galleggiante tra difesa e centrocampo. Il 3-0 al Bayern racconta di una squadra perfetta con un centravanti infallibile come Haaland: la ciliegina su una torta meravigliosa.

MANCHESTER CITY STRARIPANTE

La serata del City è stata di quelle da ricordare. Una di quelle serate in cui le squadre di Guardiola non lasciano scampo all’avversario. Tante, tantissime occasioni e potenziali tali che hanno tenuto il Bayern Monaco sempre in apprensione, tanto da commettere errori fatali nei suoi uomini più “fragili”. Alla fine i gol sono stati tre e sarebbero potuti essere molti più, e come spesso capita ad scardinare le prime resistenze avversarie ci ha pensato un super gol, quello di Rodri. Poi è stato il turno di Bernardo Silva e poi è arrivato anche il timbro, immancabile, di Haaland. Potrebbe essere l’anno giusto per il City, che sembra aver trovato un equilibrio definitivo pur avendo rinunciato alla spinta dei terzini.

HAALAND, RECORD SU RECORD COL MANCHESTER CITY

Ieri è stata un’altra serata trionfale per Haaland. Il centravanti norvegese era tornato a giocare dopo uno stop di tre settimane solo nel weekend (siglando peraltro una doppietta). Ieri si è reso protagonista dell’ennesima grande serata, siglando il 45° gol stagionale, record per un giocatore militante in Premier League, ma non solo. A queste 45 reti vanno aggiunti anche i 6 assist, di cui uno proprio ieri per il 2-0, distribuiti ai compagni in appena 39 presenze: numeri da Messi o Cristiano Ronaldo. Numeri che nemmeno l’altro fenomeno del calcio contemporaneo, Kylian Mbappè ha mai raggiunto.
Per il fenomeno scandinavo, i numeri parlano chiaramente. Nelle sue prime 25 apparizioni in Champions League, Haaland ha messo a segno 33 reti. Per dare una misura di quanto sta facendo, nello stesso arco di gare, prima di lui il miglior marcatore era Alessandro Del Piero con 20. Stratosferico. Non si può definire altrimenti il rendimento di un attaccante che viaggia da inizio carriera con la media di oltre un gol a partita.

BAYERN, DOVE SEI?

Per un Manchester City che volta, c’è un Bayern Monaco che crolla, affonda. Il cambio Nagelsmann-Tuchel, nonostante non abbia spostato granché a livello tattico, sembra aver fatto regredire alcuni singoli. Vittima della regressione evidentemente Dayot Upamecano, che ieri è apparso quel giocatore distratto e svagato visto già a inizio stagione. Nagelsmann, che lo conosce bene dal Lipsia, aveva lavorato sulla testa del giocatore che era in netto miglioramento. Ieri, però, un crollo che ha provocato solo grazie agli interventi di Sommer e alla poca freddezza del City solamente una rete. Ma il bilancio della serata del francese poteva essere decisamente più pesante.
La squadra di Tuchel, ieri priva anche di Choupo-Moting, sembra soffrire molto più della gestione Nagelsmann l’assenza di un centravanti di ruolo. Ieri le occasioni sono state perlopiù tiri dalla distanza, partiti spesso dal piede di Sanè, il più attivo dei suoi contro la sua ex squadra. Troppo poco per un Bayern accreditato tra le pretedenti principali al titolo. E la mossa del cambio allenatore potrebbe presto finire “a processo”, vista anche l’eliminazione dalla Coppa di Germania per mano del Friburgo.

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