Il Chelsea, soprattutto i suoi tifosi, si interrogano sul futuro del club. I Blues sono giunti al terzo cambio in panchina, e ieri sono andati in campo in Premier League con Bruno Saltor, assistente di Potter e allenatore ad interim. I programmi a breve termine sono chiari: prendere immediatamente il nuovo tecnico e ricominciare a costruire, così come aveva fatto a settembre con l’ingente investimento su Potter. Tuttavia, le trattative non sono così facili e la vera ripartenza potrebbe essere rimandata a giugno.
CHELSEA, QUESTI CHIARI DI LUNA NON AIUTANO
A Potter è stato chiesto un lavoro impossibile: trovare un’amalgama in una squadra costruita sulle idee di un altro tecnico. A questo sono stati aggiunti 7 elementi a gennaio, perlopiù giovani e giovanissimi e alla prima esperienza in Premier. La nuova proprietà dei Blues e i suoi dirigenti hanno lavorato sull’onda delle emozioni. Hanno speso per giocatori e tecnico, non considerando quanto tempo ci sarebbe voluto per trovare la giusta struttura tecnica e tattica.
Prima l’addio a Tuchel e poi quello a Potter non aiutano la crescita del club, che, infatti, presto dovrà rivedere i suoi piani. In estate, senza coppe europee dovrà necessariamente rivedere le strategie di mercato. Non potranno più esserci certamente le spese pazze delle ultime due sessioni, bisognerà rivedere i costi e la rosa a disposizione. Alla rosa attuale poi si aggiungeranno Nkunku e Malo Gusto, aumentando le dimensioni della rosa XXL costruita finora.
CHI SARÀ IL NUOVO ALLENATORE?
Non c’è comunque grande chiarezza nemmeno sul futuro a medio-lungo termine. L’esonero di Potter è arrivato come decisione totalmente di pancia, visto che al suo posto nel frattempo è stato messo un tecnico temporaneo.
Ad oggi i candidati per la panchina sono due: Julian Nagelsmann, emerso immediatamente come candidato principale, e Luis Enrique che sta discutendo proprio in queste ore il suo eventuale futuro inglese. Le indiscrezioni delle ultime ore però dicono che la dirigenza del Chelsea ha incontrato grandi difficoltà nell’ingaggiare un altro allenatore nell’immediato. Dunque, continueranno a trattare mettendo alla guida della squadra un altro tecnico temporaneo, col nome di Frank Lampard in testa. All’ex leggenda del club, nonché ex tecnico allontanato nella stagione 20/21, il compito di provare una rimonta disperata in Premier e fare più strada possibile in Champions.
Per il futuro, sia lo spagnolo che il tedesco, sono allenatori in grado di valorizzare il talento offensivo dei tanti giocatori di classe acquistati. Tuttavia, i due tecnici pur proponendo un calcio moderno e offensivo hanno impostazioni molto diverse. L’approccio all’inserimento di giovani è anch’esso diverso. Per questi motivi è davvero difficile capire come due profili così diversi anche per età anagrafica possano essere alternativi.