Accade di tutto all’Olimpico in una sfida da perdere il fiato tra Roma e Sassuolo terminata 3-4. Nervi tesi dal primo all’ultimo minuto. Ampio merito ai neroverdi per una partita di grande tecnica, dalla parte opposta una Roma che ha fatto il possibile per rimediare all’ingenuità di Kumbulla che ha costretto i suoi a proseguire in inferiorità numerica per metà sfida. Prestazione maiuscola di Laurienté, senza dubbio man of the match.
Manca Mou e la Roma ne risente
Già nella prima frazione di gioco appare chiaro, il nervosismo è palpabile. La Roma è orfana di Mourinho che sconta la prima delle due giornate di squalifica per la questione Serra. L’agenda dei giallorossi è piena, dopo la pratica Sassuolo in settimana incontreranno Real Sociedad e Lazio, motivo per il quale contro la squadra di Dionisi i giallorossi preservano il gioiellino Dybala facendolo partire dalla panchina, così come Mancini. Assente Cristante, oltre gli infortunati Pellegrini e Belotti (entrambi out dopo la partita casalinga contro gli spagnoli). Turnover si, ma i capitolini chiaramente non sottovalutano il Sassuolo reduce da due vittorie consecutive e in ottima forma, dopo aver ritrovato Berardi.
Nervi tesi: Sassuolo sempre avanti, Roma ingenua con Kumbulla
La sfida è ostica e la dimostrazione arriva immediatamente. La prima occasione è per i padroni di casa prima ancora del secondo giro di orologio. Wijnaldum sorprende la difesa, ma non supera Consigli. I neroverdi spingono e sbloccano il match al 13’, prima un rimpallo di Frattesi, poi Rui Patricio respinge la sfera su iniziativa di Pinamonti, ma la ribattuta è letale una volta finita sui piedi di Laurienté. Il Var, dopo le dovute verifiche conferma il gol inizialmente in dubbio per presunto fuorigioco. Roma spaesata fatica a ribattere, e gli uomini di Dionisi sono bravi ad approfittarne, uno tra tutti: Laurienté. È sua anche la rete del raddoppio, complice un uno-due perfetto avanzato da Berardi per il francese che sigla il settimo gol in stagione.
Gli spalti dell’Olimpico si scaldano, la Roma accelera. Al 26’ Zalewski accorcia le distanze con un gol imprendibile per Consigli: schiaccia al volo il cross alto di Spinazzola e sigla l’1-2. Le palle gol continuano da una parte e dall’altra, ma prima del duplice fischio il nervosismo prende il sopravvento per i giallorossi. Al 45’ Kumbulla viene intralciato in area da Berardi, reagisce malamente e scalcia l’avversario. Var, ma nessun dubbio, rosso diretto e calcio di rigore. Berardi dagli undici metri supera Rui Patricio e chiude la prima frazione di gioco sull’1-3 del Sassuolo.
La ripresa: che partita…che Sassuolo
In avvio di ripresa ecco Dybala e 5’ dopo la sua magia, l’argentino si dimostra determinate, il suo impatto alla sfida è repentino e immediato. Viene servito da El Shaarawy al limite dell’area e di prima scavalca Consigli riportando i suoi a un solo gol di scarto, sul 2-3.
Fioccano i cartellini gialli (sei ammonizioni si contano a fine partita). La Roma verosimilmente allenta la corsa, il Sassuolo non sente ragioni. Pinamonti firma il poker al 75’, ancora una volta protagonista Laurienté che serve l’assist per il 4-2 degli emiliani. Dybala tenta e ritenta, ma ogni tentativo è vano davanti un Consigli attentissimo. 6 i minuti di recupero decisi dal direttore di gara, e al penultimo la Roma accorcia nuovamente sui neroverdi con Wijnaldum per il 3-4 finale.
Non c’è più tempo, il triplice fischio arriva. Il Sassuolo trascinato da un emblematico Laurienté ottiene il terzo successo di fila, la Roma paga a caro prezzo la sconfitta e spreca l’occasione di agguantare l’Inter al secondo posto in classifica.