Il sodalizio tra Manchester United e Erik ten Hag sembra procedere a gonfie vele. Ieri dopo cinque stagioni di digiuno, Manchester United è tornato ad alzare al cielo un trofeo vincendo 2-0 sul Newcastle della nuova proprietà del fondo saudita PIF. Il trofeo era ovviamente la League Cup, secondo trofeo stagione in Inghilterra dopo il Community Shield estivo. Una sfida, quella tra United e Newcastle che aveva il sapore dei grandi confronti di inizio anni 2000, quando le Magpies provavano ad impensierire la corazzata di Sir Alex Ferguson con il talento cristallino di Alan Shearer.
MANCHESTER UNITED-NEWCASTLE UNITED 2-0
Sono bastati sette minuti, tra il 33′ e il 39′ del primo tempo, allo United per avere la meglio sul Newcastle. Una sfida quasi senza storia, dove, trovato il vantaggio, gli uomini di ten Hag hanno difeso ordinatamente lasciando il pallino del gioco ai bianconeri.
Un gol del solito Casemiro, che le finali le sbaglia raramente, e una rete del solito Rashford, tanto è bastato alla squadra del tecnico olandese per vincere il primo titolo dall’Europa League 2016/17, targata José Mourinho.
IL MANCHESTER UNITED DI TEN HAG
Una soddisfazione enorme per l’ex tecnico dell’Ajax che può festeggiare il primo trofeo in Terra d’Albione e certificare la sua caratura come tecnico. La sua ricostruzione della squadra è ripartita dalle fondamenta, prima ha ridato sicurezze alla difesa con l’inserimento graduale dei nuovi arrivati e la stabilizzazione di Varane come elemento imprescindibile. Dopodiché è arrivato il turno dell’inserimento di Casemiro. Il mediano brasiliano è una diga insuperabile e in casa Red Devils. Affiancato al dinamismo di Fred può sciorinare anche doti tecniche e di visione di gioco che fanno parte del suo repertorio, ma che a Madrid, causa presenza di Kroos e Modric, non erano necesserie.
Nel frattempo, ten Hag ha curato i problemi offensivi. Le frizioni con Cristiano Ronaldo sono un lontano ricordo, il presente si chiama Marcus Rashford, che ieri ha propiziato il secondo gol. Il numero 10 Ha trovato in Wout Weghorst una valida spalla che fa la guerra per lui, e può contare sull’apporto di Bruno Fernandes, co-capitano dei Red Devils con Maguire, e di tutti gli altri componenti del reparto offensivo.
Manca un solo elemento per ten Hag, recuperare definitivamente il talento cristallino di Jadon Sancho. L’ex Borussia, sotto la guida di Solskjaer, si era perso non solo tecnicamentem ma anche come dimensione umana all’interno del gruppo. Lo United e lo staff di ten Hag stanno lavorando con profitto al recupero tecnico e psicologico e i primi frutti si vedono, ma senza fretta. D’altronde le armi offensive non mancano al Manchester United: vedi Antony e Garnacho.
Il discorso Premier League andrà probabilmente rimandato alle prossime stagioni, vista la distanza di 7 punti dall’Arsenal. Non è chiaro se finalmente il Manchester United sia fuori dal tunnel del dopo Ferguson, tuttavia la settimana che si è conclusa ieri con la vittoria della Coppa e la vittoria sul Barça giovedì ha messo in luce un dato incontrovertibile: il Manchester United sembra aver imboccato la strada giusta.
NEWCASTLE, È SOLO UNA PRIMA VOLTA
La finale di ieri è stato il primo grande evento del nuovo Newcastle targato PIF. Finora la proprietà saudita ha speso tanto ma con intelligenza. Giocatori giovani, dai margini di miglioramento importanti e soprattutto funzionali alla squadra. La finale di League Cup raggiunta, l’attuale quarto posto sono punti partenza per una storia che può essere vincente, ma c’è da attendere. La squadra, i giovani acquistati devono in parte maturare, la squadra ha settori della in cui si può migliorare, e tanto. La guida tecnica è giovane, ma potrebbe non essere la guida giusta per fare il salto di qualità per lottare per la vittoria innanzitutto della Premier. Per le Magpies, ora, è il momento di concentrarsi nella conquista di un posto nella prossima Champions League.