Non c’è fine al dominio di Novak Djokovic. Dopo un 2022 condizionato dalla sua situazione di convinto novax il tennista serbo è tornato in Australia e ha trionfato nel primo Slam della stagione. Un anno fa Djokovic era stato espulso dal Paese prima dell’inizio del torneo per la vicenda relativa alla falsa dichiarazione covid, oggi si gode il suo 10° titolo sul dell’Australian Open. L’affermazione è stata perentoria: percorso quasi netto con un solo set concesso al francese Couacaud. In finale, ancora un 3-0 (6-3 7-6 7-6), e ai danni del greco Tsitsipas, nuovo numero 3 del mondo dopo la finale persa.
PIÙ FORTE DI TUTTO
Nole è entrato certamente nella fase finale della sua carriera. A quasi 36 anni, per il tennista di Belgrado non rimangono tanti anni di carriera, ma rimane ancora il numero uno indiscusso del tennis mondiale. Il torneo del Melbourne Park lo ha dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, visto anche l’infortunio alla coscia sinistra che lo ha accompagnato prima e durante il torneo. Al di là delle opinioni e delle antipatie che Djokovic ha attirato in questi anni, è innegabile che il pianto liberatorio alla fine della match contro Tsitsipas abbia rappresentato un momento di grande umanità, da parte di un personaggio che in campo ha l’aura del cyborg. Nonostante le grandi difficoltà dell’ultimo periodo, Nole si è dimostrato più forte degli avversari e delle avversità.
22 SLAM AND COUNTING…
Con la decima affermazione all’Australian Open, Djokovic ha raggiunto quota 22 Slam nel circuito ATP, pareggiando il record detenuto da Rafa Nadal. Ora comincia il lungo periodo dei Masters 1000, che porteranno culmineranno nella stagione della terra rossa, dove, salvo imprevisti, Nole e Rafa si contenderanno il nuovo record di Grand Slam vinti. Djokovic andrà alla ricerca della terza affermazione a Parigi, al Roland Garros, mentre Nadal proverà a portarsi a casa il suo 15° titolo personale. Staremo a vedere, anche perché Nadal oggi è alle prese con l’infortunio occorsogli proprio nel 2° turno degli Australian Open e il suo recupero richiederà almeno due mesi.
RITORNO AL NUMERO 1
Se ci fosse ancora bisogno di una conferma, la classifica mondiale dell’ATP ha riportato Novak in testa. Superati Alcaraz e Tsitsipas, da oggi Djokovic è di nuovo il numero uno del mondo. Nonostante questo, il serbo non si ferma e non si vuole fermare. Il tennis espresso a Melbourne, pur in precarie condizioni fisiche, è forse il migliore della carriera. Nole ha evidentemente lavorato sul servizio, grazie al quale ha concesso non solo pochi set e solo due game al servizio in tutto il torneo. Il suo miglioramento al servizio gli ha permesso di superare piccoli momenti di difficoltà e anche di accorciare la permanenza in campo, aiutandolo a non sovraccaricare il muscolo infortunato. Non è un caso che se lo stesso Djokovic ha definito questo torneo la sua “miglior vittoria di uno Slam“, iperbole confermata anche dal suo allenatore Goran Ivanisevic.
Non ci sono dubbi: Novak Djokovic è un campione senza tempo.