Novak Djokovic, esplode una crisi internazionale: il motivo è pazzesco

Novak Djokovic, esplode una crisi internazionale: il motivo è pazzesco. Il tennista serbo è al centro di un nuovo, clamoroso caso politico

Novak Djokovic è in finale agli Australian Open. Il 35enne fuoriclasse serbo, attualmente al 5/o posto del ranking ATP, ha infatti liquidato il tennista americano Tommy Paul, autentica rivelazione del torneo di Melbourne, in soli tre set. Per conquistare il 22/o titolo del Grande Slam, Djokovic dovrà ora battere il talento greco Stefanos Tsitsipas, che negli ottavi ha superato il nostro Jannik Sinner in cinque combattutissimi set.

Djokovic un altro scandalo
Novak Djokovic – Sportitalia.it

Un incontro sulla carta incerto ed equilibrato ma che l’ex numero uno del mondo ha tutte le carte in regola per fare suo. I problemi per il fuoriclasse di Belgrado arrivano casomai fuori dal campo, dove si è innescato un vero e proprio caso politico. Un caos che ha coinvolto il governo australiano e i rappresentati diplomatici dell’Ucraina.

La bufera si è abbattuta sul padre di Nole, che qualche ora prima della semifinale degli Australian Open tra il figlio e l’americano Tommy Paul è stato filmato mentre era in compagnia di alcuni tifosi che sventolavano bandiere filo-russe. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che l’ambasciata ucraina a Canberra ha definito ‘vergognose‘.

Novak Djokovic, il padre scatena il caos: la retromarcia serve a placare gli animi

Novak Djokovic ha liquidato il tennista statunitense in soli tre set ma la vera notizia è che suo padre, Srdjan, ha deciso di non assistere dal vivo all’incontro in cui era impegnato il figlio. Ad annunciarlo a poche ore dall’inizio del match è stato proprio Djokovic senior. I fatti risalgono agli istanti successivi alla sfida dei quarti tra Nole e il russo Andrey Rublev, quando un gruppo di tifosi ha sventolato bandiere russe tra cui una con il volto del presidente Putin.

Sono qui solamente per supportare mio figlio, non avevo intenzione di creare questa polemica – ha dichiarato Djokovic senior -. Ero fuori con i tifosi di Nole, come ho fatto dopo ogni sua vittoria, per fare foto con loro e festeggiare. La mia famiglia ha vissuto l’orrore della guerra e noi ci auguriamo solamente la pace. Ho deciso di guardare la semifinale da casa per non creare disagi a mio figlio“.

Anche gli organizzatori degli Australian Open hanno diramato un comunicato stampa per spiegare nei dettagli quanto accaduto e le misure che sono state immediatamente prese. “Ci siamo attivati immediatamente per lavorare con la polizia e la nostra squadra di sicurezza per allontanare gli istigatori della protesta. Srdjan Djokovic ha reso noto che non sarà presente alla semifinale. Noi continueremo per ribadire la nostra posizione, vietando bandiere russe e bielorusse”.

Djokovic senior
Djokovic senior – Sportitalia.it

L’ambasciatore ucraino in Australia Asyl Myroshnychenko, letteralmente infuriato per l’episodio, aveva esortato i funzionari a bandire il padre di Novak Djokovic dagli Australian Open. “Dovrebbe essergli tolto l’accredito. Spetta a Novak e al suo team affrontare la questione e sistemarla”, ha dichiarato l’ambasciatore.

Più prudente nelle dichiarazioni il premier australiano, Anthony Albanese, che ha rifiutato di valutare la questione in maniera diretta: “Ho visto alcuni commenti su questo. L’Australia sta con il popolo ucraino. Questa è la posizione inequivocabile dell’Australia che continua a sostenere lo stato di diritto internazionale. Non vogliamo che venga dato alcun sostegno all’invasione russa dell’Ucraina”.

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