Esenzione Bollo auto 2023, se rientri in queste categorie non paghi: tutte le regole per evitare la tassa e non incorrere in sanzioni
Da gennaio si ricomincia, non ci sono più scuse. Il Bollo Auto 2023 torna ad essere un incubo per tutti gli automobilisti italiani, eccetto alcune categorie specifiche che erano esentate nel recente passato e continuano ad esserlo anche adesso.
Per prime le persone alle quali è stato riconosciuto il beneficio della Legge 104 e i loro caregiver, quindi chi si occupa di loro. Persone con disabilità gravi e i loro genitori, coniugi, parenti prossimi, o chi comunque li segue nella vita quotidiana compresi parenti o affini fino al terzo grado, se la persona disabile ha compiuto 65 anni o è affetta da patologie invalidanti.
Nell’esenzione sono comprese tre categorie specifiche. I disabili pluriamputati o con gravi limitazioni della capacità di deambulare, affetti da handicap grave come risulta dalla certificazione rilasciata dalla Commissione medica ASL. Oppure i i disabili non vedenti o sordi, come risulta dalle certificazioni rilasciate da Commissioni mediche pubbliche di accertamento. E ancora i disabili psichici o mentali (con indennità di accompagnamento) affetti da handicap grave. Anche in questo caso deve risultare dalla certificazione rilasciata dalla Commissione medica ASL.
Esenzione Bollo auto 2023, se rientri in queste categorie non paghi
L’esenzione Bollo auto 2023 per chi beneficia della Legge 104 va ad ampliare quanto già previsto per usufruire dell’Iva al 4% in caso di acquisto di un’auto. Attenzione però, perché l’esenzione si applica solo alle vetture a benzina fino a 2.0 litri di cilindrata e alle vetture diesel sino a 2.800 centimetri cubici.
Per richiedere il beneficio basta compilare un modulo specifico. Una richiesta che può essere anche presentata dai familiari del disabile, se fiscalmente a carico. Spetta solo per uno dei veicoli posseduti anche nel caso in cui al disabile, o un suo parente, genitore o figlio, sia intestato più di un mezzo.
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il modulo da compilare. Bisogna indicare i dati anagrafici del richiedente che può essere quindi il disabile intestatario del veicolo oppure il familiare acquirente e intestatario del veicolo (se il disabile è fiscalmente a carico). Poi si compilano tutte le parti per indicare la forma di disabilità, si allega anche la certificazione insieme a copia libretto o carta di circolazione, copia del documento di riconoscimento e copia della patente speciale, se in possesso).
La domanda deve essere presentata direttamente all’ACI in Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria, Abruzzo, Emilia Romagna, Molise, Valle D’Aosta, Basilicata, Campania, Province autonome di Bolzano e Trento. In alternativa, all’Ufficio tributi o all’Agenzia delle Entrate.
Esenzione Bollo auto 2023, le altre categorie di automobilisti che possono evitare la tassa
Ma ci sono altre due ipotesi di esenzione del pagamento Bollo Auto 2023. La prima è quella delle auto storiche, quindi con almeno 30 anni di immatricolazione. In questo caso l’esenzione arriva in automatico e non bisogna presentare domanda. C’è però una tassa da pagare, quella per la circolazione forfettaria che varia tra gli 11 e i 30 euro in base al veicolo e alla Regione di residenza.
Infine c’è chi acquista modelli ibridi e auto elettriche, per una mobilità più sostenibile. In Valle d’Aosta ci sono 5 anni di esenzione per le auto ibride, come in Liguria. Nelle Marche e in Puglia sale a 6 anni mentre in Lombardia è prevista una riduzione del 50% sul bollo per i primi 5 anni delle ibride immatricolate dopo il primo gennaio 2019.
In Piemonte le auto ibride non pagano il bollo per 5 anni dopo la data della prima immatricolazione, ma il motore termico deve avere una potenza inferiore ai 100 kW. In Sicilia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e l’esenzione è per 3 anni come anche in Campania, Lazio e Abruzzo.
In Emilia-Romagna alle auto ibride è riconosciuta un’esenzione per 3 anni, fino a 191 euro per ciascun anno. Nelle altre regioni invece si paga.