Lewis Hamilton cambia mestiere, decisione improvvisa e inattesa: sta per succedere. Clamoroso cambio di scena per il campione inglese
A 38 anni si ragiona sul presente, ma è ancora tempo per fare grandi progetti. Due, quella nella testa di Lewis Hamilton che da febbraio sarà di nuovo in pista per i primi test ufficiali con la Mercedes. Il primo è legato al suoi mondo, quello della Formula 1. E il secondo è un cambio di lavoro clamoroso e improvviso.
Perché il campione britannico nel corso della sua lunga carriera in pista ha sempre dimostrato di avere molti altri interessi. Le sue battaglie contro il razzismo, mettendoci la faccia in prima persona, sono passate alla storia e non finiscono. La sua passione per la moda, che è già diventato un secondo lavoro.
Ma ce n’è un’altra che non ha mai nascosto ed è quella di investire parte dei suoi guadagni in altri sport diversi dalla Formula 1. Da anni è entrato in società con la proprietà dei Denver Broncos, una delle squadre più vincente della NFL anche se l’ultimo Superbowl conquistato è del 2016 con Payton Manning come quarterback.
Da buon inglese però ha un altro football nel cuore e presto potrà realizzare uno dei suoi sogni. Perché secondo le anticipazioni della stampa britannica sta anche per rilevare una quota del Manchester United.
Lewis Hamilton cambia mestiere, decisione improvvisa: affare in vista
L’operazione è complessa ma assolutamente fattibile e tutto parte della decisione della famiglia Glazer, proprietà americana dello United, che si sarebbe convinta a cedere la società. Da troppo tempo i risultati sportivi, ma non quelli economici, sono fallimentari e la pressione della piazza è forte. Quindi meglio cambiare.
A questo punto entra in scena sir Jim Ratcliffe, l’uomo più ricco della Gran Bretagna, tifoso dello United da sempre ma anche primo sponsor della Mercedes. Ratcliffe infatti è amministratore delegato della INEOS che ha scritto pagine leggendarie nel ciclismo moderno e ora sta facendo lo stesso con la Formula 1.
Qualche mese fa aveva già provato, fiutando l’affare, a rilevare il Chelsea da Roman Abramovich dopo la tempesta finanziaria scatenatasi sull’oligarca russo. Alla fine però la sua proposta era stata respinta e il club londinese era stato acquistato dalla cordata americana guidata da Todd Boehly che è al comando oggi.
Un affare complessivo da 2,5 miliardi di dollari, mentre lo United potrebbe costare qualcosa in meno anche perché la famiglia Glazer lo aveva acquistato per poco meno di 800 milioni. La trattativa comunque è solo all’inizio anche se in Gran Bretagna ci credono.
Lewis Hamilton nel mondo del calcio? Le capacità economiche, e non solo quelle, non gli mancano
Così come ci crede Lewis Hamilton, almeno secondo quanto riferisce il ‘Mirror’ che riporta le parole del campione: “Jim è in parte capo, ma è anche un socio. Samo più soci e spero in futuro di fare qualcosa con Jim e di poter costruire con lui. Non so dove e cosa succederà, quindi non posso dirlo con certezza. Non mi ha ancora chiamato per chiedermi se voglio essere coinvolto in quest’offerta, ma io voglio essere sempre più coinvolto nelle squadre. Cedo davvero nel fatto che ci possa essere una equità e una proprietà di colore” .
Quindi una doppia battaglia, economica e di diritti. In fondo a Lewis, che solo nel 2022 ha messo sul conto circa 60 milioni di sterline (oltre 70 milioni di euro) tra stipendio in Mercedes e soldi da parte degli sponsor, le capacità economiche non mancano. E Ratcliffe sa bene che sarebbe un perfetto testimonial per il rilancio anche dell’immagine in casa Manchester United.