Pareggiare in casa contro la Roma in una situazione di emergenza, con diverse assenze e i finalisti mondiali ancora da rimettere in sesto, ci potrebbe abbondantemente stare. Ciò che non ci può stare è il modo. Inaccettabile peccare di presunzione e considerare chiusa una partita che invece aveva ancora da dire. Da lì in poi, il resto, la fa la mancanza di attenzione e concetrazione, nonchè la poca abitudine di alcuni elementi nel difendere sui calci da fermo. In casa Milan è tempo di leccarsi le ferite e di farlo però rapidamente. Con la Coppa Italia, ma soprattutto Lecce e Supercoppa a incombere.
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Facile ragionare col senno di poi, contestando i cambi di Pioli che hanno fatto schiacciare la squadra. Ma da che calcio è calcio, inserire giocatori più freschi, con attitudini difensive e forti fisicamente, è la prima soluzione. Poteva succedere già a Salerno, è successo contro la Roma. Ma è un prezzo che Pioli pagherebbe anche volentieri, se solo avesse la certezza che non accada più. Black out del genere, nelle partite importanti, costano una stagione. E più che al punticino di Mourinho, ovviamente, il pensiero va ad una volpe come Antonio Conte. Paura Milan, dove la posta in palio sarà decisamente più consistente.