Ferrari, in arrivo la novità che entusiasma Sainz: non era mai successo. Nuove prospettive in vista per la scuderia del Cavallino Rampante
Mancano solo due mesi al primo semaforo verde della nuova stagione di Formula 1. Con la speranza, viva e concreta, che il Mondiale 2023 che partirà con il Gran Premio del Bahrein in programma domenica 5 marzo risulti più incerto e combattuto dell’ultimo. La Red Bull di Max Verstappen ha infatti dominato in lungo e in largo, stroncando sul nascere qualsiasi velleità dei possibili team rivali. Mercedes e Ferrari sono dunque chiamate a un pronto e significativo riscatto.
Il 14 febbraio prossimo la scuderia di Maranello presenterà la vettura che sarà affidata a Charles Leclerc e a Carlos Sainz con il chiaro obiettivo di mettere in discussione l’egemonia di Milton Keynes. Ma in casa Ferrari, oltre all’impegno nel Circus più importante e di maggiore impatto mediatico, si starebbero valutando altre opzioni. Discipline in cui misurarsi magari non nell’immediato ma tra qualche tempo.
Una casa automobilistica del resto deve prendere in considerazione diversi palcoscenici per ottenere una migliore e più capillare diffusione del proprio brand. In attesa di riprendere il posto alla guida della Rossa, Carlos Sainz ha deciso in questi giorni di seguire il padre, grande pilota di rally, nella corsa più affascinante e suggestiva di tutte, la Dakar.
Ferrari, l’idea meravigliosa di Sainz: “Sarebbe fantastico vedere una Rossa alla Dakar”
Direttamente dall’Arabia Saudita il pilota spagnolo ha rilasciato alcune dichiarazioni di grande interesse, in cui confessa di essere conquistato dal clima che si respira a margine della corsa: “Quello che mi ha colpito di più è l’atmosfera che si respira al bivacco tra i concorrenti. C’è competizione pura ma anche rispetto, ti rendi conto che la gente si vuole bene”.
Di fatto, tutto il contrario di ciò che accade in Formula 1: “La Dakar è un’avventura bellissima, ma rischiosa, ed è bello vedere questo cameratismo. Mi piace questo stile e devo dire che negli ultimi anni l’ambiente in Formula 1 è migliorato molto: si lotta in pista, ma fuori c’è un bel rapporto tra i piloti. Si vive in modo più rilassato”.
In realtà tutto questo cameratismo di cui parla Sainz non c’è, o comunque non nei termini da lui indicati nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Ma la vera novità sta nell’attrazione magnetica esercitata sul pilota iberico della Ferrari dalla Dakar, che suo padre Carlos sr ha già vinto tre volte.
Di qui la proposta, neanche troppo velata, che Sainz junior invia ai vertici della scuderia di Maranello: immaginare prima o poi un impegno del Cavallino Rampante proprio nella Dakar. “Sarebbe molto bello se la Ferrari costruisse uno di questi bolidi. Sono qui non solo perché corre mio padre, ma anche perché mi piace la disciplina. La seguo dal 2006″.
Dunque, quello di Sainz jr nei confronti di questa corsa è un amore datato: “L’ho vissuta attraverso i racconti di mio padre e negli ultimi anni più da vicino. Credo che la Dakar sia magica, soprattutto il bivacco. Era tanto che volevo venire ma solitamente coincide con l’unica settimana dell’anno in cui posso riposarmi”.