Presente a Reggio Emilia in occasione della finale di Coppa Italia, il capitano storico della Roma Francesco Totti apre a un possibile accordo con la Roma per affiancare José Mourinho
Nel suo nuovo ruolo di ambasciatore della lega calcio, Francesco Totti arriva a Reggio Emilia in occasione della finale di Coppa Italia circondato da tantissimo interesse. Anche se a giocare non è la sua Roma.
Totti e i tifosi di Juve e Atalanta
Arrivato allo stadio con suo figlio Cristian, 16 anni, Totti si è ritrovato coinvolto in alcuni tafferugli tra tifosi e forze dell’ordine. Nulla che riguardasse lui come ha scritto qualcuno: “Quando sono arrivato a Reggio Emilia i tifosi mi hanno subito riconosciuto, sia quelli dell’Atalanta che quelli della Juventus e assolutamente non c’è stato alcun problema, solo applausi. So che qualcuno ha scritto di insulti e aggressioni verbali ma non è così, direi piuttosto osannati”. Una versione che in tarda serata Totti ha ribadito anche su Instagram spazzando via qualsiasi possibile polemica.
In effetti, tuttavia, fuori dallo stadio tensione ce ne è stata anche troppa considerando che era la prima partita a porte aperte dopo oltre un anno di chiusura a causa del lockdown. I dirigenti della Lega hanno seguito gli scontri tra tifosi e forze dell’ordine in modo piuttosto infastidito, come se si fosse trattato di una grande occasione perduta.
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Il futuro del Capitano
Totti in questo periodo è molto impegnato con la sua frenetica attività di testimonial. La fiction dedicata alla sua carriera è stata un grandissimo successo e ci sono altre opportunità. Tuttavia se dovesse arrivare un’offerta per un ruolo tecnico, a Totti, non dispiacerebbe prenderla in considerazione. Magari proprio nella Roma che Mourinho sta disegnando: “Per la verità non ho ricevuto alcuna offerta ma, se dovessi ricevere una telefonata, non avrei alcun problema non solo a rispondere ma anche a parlarne”.
Altre cose da chiarire: “Qualcuno ha scritto che io avrei rifiutato la chiamata di Mourinho, menzogne. Ho troppo rispetto per il tecnico e per la famiglia Friedkin: e poi io non mi comporterei mai così. Sicuramente ci sarà tempo e modo di parlarne se ci sarà l’occasione”.
Due parole anche sul suo amico Buffon, che dalla tribuna ha applaudito mentre alzava la Coppa Italia: “Un monumento, un simbolo, uno che a smettere non ci penserebbe mai. Dipendesse da noi continueremmo a giocare – dice, senza rinunciare a sottolineare velatamente che il suo addio è stato forse più richiesto che voluto – non so che cosa vorrà fare, è da un po’ che non ci sentiamo. Ma sono certo che se gli arriverà un’offerta continuerà a giocare”.