Automobilisti italiani, arriva la mazzata di Natale: cosa cambia da gennaio. Il governo ha deciso per la mano dura, adeguamenti in corso
In fondo basta leggere i numeri, che non hanno bisogno di ulteriori interpretazioni, per capirlo. Gli incidenti stradali nella fascia d’età tra 18 e 24 anni nei Paesi dell’Unione Europea provocano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco. Un dato allarmante, perché paragonato al 44% totale della popolazione complessiva.
E a livello mondiale, come ha evidenziato l’ultimo rapporto DEKRA sulla sicurezza stradale 2022, focalizzato sui giovani neopatentati, gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 5 e i 29 anni.
L’Italia non fa eccezione. In base all’ultima stima preliminare Istat basata sul periodo gennaio-giugno 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, i dati sono chiari. Si sono verificati 81.437 incidenti stradali con lesioni a persone (+24,7% dello scorso anno), le vittime sono state 1.450 (+15,3%) e i feriti 108.996 (+25,7%).
Dati in drammatica crescita e per questo il governo Meloni sta per varare una stretta, sia sui controlli che sul Codice Stradale. Lo ha confermato anche il vertice delle ultime ore che ha visto riunirsi il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini con il il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ma erano presenti anche il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara e il Capo della Polizia Lamberto Giannini.
Automobilisti italiani, arriva la mazzata di Natale: focus sulla sicurezza stradale
Al centro del confronto una riforma, non radicale ma comunque importante, del Codice della strada. Qualcuno la può leggere come una mazzata di Natale sugli automobilisti, anche se il tema della sicurezza per chiunque viaggia in strada deve essere considerato primario.
In realtà le modifiche al Codice non potranno entrare in vigore prima di gennaio 2023 anche perché al momento ci sono diverse proposte da esaminare che interessano altrettanti problemi strategici. Ma qualcosa di concreto è già emerso anche perché con l’approssimarsi delle feste si rene necessaria una stretta nei controlli.
Lo conferma una nota pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, uno dei provvedimenti praticamente certi riguarda l’aumento della sorveglianza, di giorno e soprattutto di notte. Un provvedimento che mira a garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade e mette al centro la prevenzione.
Altri numeri, quelli diffusi dall’Osservatorio dell’Asaps (l’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale) confermano che da giugno sono stati registrati 734 morti sulle strade. Segno che l’introduzione dell’omicidio stradale come ipotesi di reato non ha comunque funzionato come deterrente.
Ecco perché il ministro dell’Istruzione, Valditara, avrebbe avanzato una proposta innovativa. Quella di coinvolgere maggiormente gli studenti in attività di informazione e prevenzione, con la possibilità di attribuire crediti scolastici per quelli che seguono corsi di sicurezza stradale.
In ogni caso da qui a Capodanno è previsto un incremento dei posti di blocco per intensificare i controlli sulle strade, specialmente di notte. Una soluzione per diminuire il numero di automobilisti che si mettono al volante in condizioni psico-fisiche precarie, sotto effetti di alcol o droga.
Automobilisti italiani, arriva la mazzata di Natale: come cambia il codice della strada, anche per i monopattini
A gennaio 2023 sarà convocato il tavolo tecnico che dovrà lavorare in vista di una vera revisione del Codice della strada, con il parere di esperti del ministero della Giustizia. Tra le idee proposte, un inasprimento delle pene nei confronti di chi provoca incidenti stradali sotto l’effetto di alcol o droga.
In particolare, circola l’ipotesi del ritiro a vita della patente nei casi più gravi, o comunque di un ritiro per tempi decisamente superiori a quelli che prevede la legge attualmente. Inoltre, c’è la possibilità che l’attuale sistema della patente a punti sia sostituito da un nuovo meccanismo.
Infine cambia in vista per i monopattini, sempre più in uso nel traffico cittadino. L’ipotesi è quella di rendere obbligatori il casco e le targhe. E poi dovrebbe passare il provvedimento sulla distanza minima di 1,5 metri tra la macchina e i ciclisti in fase di sorpasso.