Lazio e Roma con tante assenze di rilievo giocano un derby non brillantissimo, deciso solo da un episodio
Vince la Lazio, prendendosi la propria rivincita dopo le delusioni europee. Gol decisivo di Felipe Anderson su un disastroso errore della difesa romanista.
Ma per il resto si vede davvero poco al termine di una partita non molto bella e con pochissime occasioni da gol se si eccettua una trasferta di Zaniolo.
La partita
È un derby davvero speciale anche per il momento vissuto da entrambe le squadre dopo la parentesi di Coppa che ha visto la Lazio battuta a Rotterdam dal Feyenoord e retrocessa in Europa League e la Roma vittoriosa in rimonta sul Ludogorets e qualificata al secondo turno. Il tutto nel solito clima di grande entusiasmo e partecipazione dell’Olimpico, tra splendide coreografie e sfottò.
Con i tifosi giallorossi sarcastici sull’eliminazione della Lazio da parte del Feyenoord definita ‘squadretta’ dai tifosi dirimpettai dopo la vittoria della Roma in Conference League della scorsa stagione. Roma che ha la grande occasione di portarsi al terzo posto in solitudine dopo la sconfitta dell’Atalanta contro il Napoli e la vittoria faticosa del Milan, ora secondo, sullo Spezia.
La chiave di Roma-Lazio
Sicuramente una delle note di questa partita è la conferma di una Roma in affanno quando deve riorganizzarsi. Tanti i go subiti dalla squadra giallorossa su palloni persi nella propria tre quarti. Addirittura quattro. Ma uno degli aspetti che mancano nell’economia del gioco della Roma la capacità di imporre gioco che manca quasi completamente per tutto il secondo tempo. Lazio che vince grazie a una concessione, e senza fare per altro granché in un derby francamento bruttino.
Roma-Lazio 0-1
Buon avvio della Roma che si affacci fin da subito sulla tre quarti avversaria, prima con Abraham conclusione parata da Provedel e poi con Zaniolo, girata che si spegne di poco sul fondo. Per molti minuti non succede quasi nulla, a parte due cartellini gialli a carico di Mancini e di Lazzari. Poi la Roma riesce a farsi gol da sola: pessima ripartenza dal basso di Rui Patricio che Ibanez consegna nei piedi di Felipe Anderson che ringrazia e insacca. È il 29’.
La Roma reagisce subito ma non è fortunata. Gran conclusione dal limite di Zaniolo sporcata da Marusic che si stampa sul montante. Primo tempo che vede la Roma riaffacciarsi in avanti con insistenza ma con poche idee, con un Abraham scarsamente incisivo cui Pellegrini fatica molto a offrire palloni insidiosi e nella quale anche Zaniolo inventa di meno, anche in considerazione di una marcatura molto attenta.
Mourinho azzarda nel secondo tempo inserendo Celik al posto di Mancini, ammonito insistendo su una difesa a tre con Karsdorp e Zalewski a sostegno sui lati. Immediatamente dopo infortunio di Pellegrini, ulteriore problema da risolvere per Mourinho che si affida di nuovo al giovane Volpato. Smalling ci prova di testa su azione di calcio d’angolo: sul fondo. Se vede pochissimo: solo una mischia salvata da Casale e Provedel su un tentativo di Zaniolo, molto isolato. Abraham molto opaco ma Mourinho lo lascia in campo inserendo anche Belotti e Matic.
La partita scivola stancamente fino alla fine, tra molti falli e qualche nervosismo ma senza altre occasioni credibili. E la Roma perde una grandissima occasione che concede proprio alla Lazio, terza in classifica in attesa dell’ultimo match tra Juventus e Inter.