Morto Alessandro Talotti, stroncato a soli 40 anni da un tumore. Era stato olimpionico ad Atene 2004 e Pechino 2008 nel Salto in Alto
in risveglio terribile per il mondo dell’atletica e dello sport italiano più in generale. A soli 40 anni Alessandro Talotti ha perso la sua battaglia contro il tumore che lo aveva colpito poco più di un anno fa ed è volato in cielo.
Perché volare era quello che gli riusciva meglio e lo ha dimostrato più volte in carriera. per otto anni è stato primatista italiano indoor di Salto in Alto con 2.32 centrati a Glasgow, ma all’aperto aveva un record di 2.30 saltati a Firenze. E poi un quarto posto agli Europei di Monaco nel 2002 con 2.27 (stessa misura del bronzo, ma più errori), le due partecipazioni alle Olimpiadi di Atene 2004 e di Pechino 2008.
Una volta terminata la carriera, si era laureato in Scienze Motorie e aveva cominciato una seconda carriera come fisioterapista ma non aveva mai abbandonato il suo primo amore. Dal 2012 al 2016 era stato anche consiglio federale FIDAL e attualmente era delegato per il Coni a Udine.
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Morto Alessandro Talotti: il racconto della malattia e il matrimonio pochi giorni fa
Qualche mese fa Alessandro Talotti aveva raccontato la sua lotta contro la malattia al Corriere della Sera spiegando che ogni volta i medici gli chiedevano se voleva affrontare un nuovo ciclo di chemio. E lui, abituato a saltare in salto, aveva sempre detto sì per alzare l’asticella. “Non ho mai mollato, ho superato anche gli incubi prima di entrare in sala terapie, uguali a quelli irrazionali che ti vengono di fronte a un’asticella troppo alta e ti paralizzano”.
Sei mesi fa era diventato padre di Elio e il 7 maggio scorso aveva sposato la sua compagna da 4 anni, Silvia Stibilj (anche lei sportiva nel pattinaggio a rotelle). “Lo sconfiggeremo questo virus, ma lo sconfiggeremo tutti insieme come popoli uniti, dove i Paesi più ricchi aiuteranno i più poveri, dove i paesi più sviluppati aiuteranno quelli sottosviluppati. E dal dialogo che rimarrà una volta sconfitto il virus, nascerà un mondo migliore. Più equo, più unito, più giusto”, scriveva Alessandro lo scorso anno quando ha fatto sapere a tutti della sua malattia.