Emma Raducanu, arriva un cambio radicale: i suoi fan sono a bocca aperta. La tennista inglese è pronta ad una nuova svolta
Dopo aver vinto lo US Open 2021, la giovane britannica non ha più trovato la quadratura fisica e tecnica. Dopo l’ennesimo cambio di allenatore, adesso ha deciso di affidarsi a Jez Green.
Rappresenta un mix culturale davvero interessante, avendo origini cinesi e romene, con passaporto britannico e Toronto come luogo di nascita. Emma Raducanu si è aggiudicata a soli 18 anni il primo Slam della carriera, quando ancora era numero 150 del ranking WTA. Dopo l’affermazione a New York, la tennista inglese sembra aver perso la giusta direzione. Tanti, troppi, problemi fisici e una strada tecnica più volte interrotta. I cambi di allenatore sono ormai una costante nella sua verdissima carriera. Proprio in queste ore, infatti, è arrivato l’ennesimo annuncio proprio in tal senso. Dopo aver lasciato la collaborazione con Dmitry Tursunov (intrapresa solo lo scorso 28 luglio), ora sarà il momento di Jez Green. Come riferito dal giornalista britannico James Gray, la 19enne verrà assistita dalla nuova figura già a partire dalla pre-season, per preparare al meglio il 2023.
Emma Raducanu, arriva un nuovo cambio di allenatore: si affiderà a Jez Green, ex di Murray e Zverev
Green è stato in passato il preparatore atletico di giocatori del calibro di Andy Murray e Alexander Zverev. Ci sarà bisogno di risollevare mentalmente e fisicamente la giocatrice nativa di Toronto, reduce dal ritiro al WTA di Cluj-Napoca. L’infortunio al polso è stato l’ultimo intoppo di una stagione a dir poco travagliata. I numeri recitano 17 vittorie e 19 sconfitte, con la 68esima posizione nel ranking che non rispecchia il suo reale valore (ad inizio anno era al n° 19). Jez Green è il sesto coach che viene assunto dalla Raducanu, nel tentativo di trovare finalmente il partner più giusto per lei.
Il primo ad essere licenziato, a luglio 2021, fu Nigel Sears, a cui subentrò Andrew Richardson. Quest’ultimo era la fianco della britannica nel momento d’oro della sua carriera, quando vinse a Flushing Meadows. Nonostante questo, anche per lui arrivò l’allontanamento poco dopo, con l’arrivo di Torben Beltz. Da fine luglio si era passati a Tursunov, resistito appena 2 mesi e mezzo. La “sindrome del licenziamento facile” colpisce ancora.