Verstappen e Red Bull sotto accusa: “Dovrebbero tenere la bocca chiusa”. Finale di stagione tra mille polemiche nel mondo della F1
Se lo immaginava decisamente diverso il weekend del GP di Singapore, cominciato con la festa per il suo 25esimo compleanno, Max Verstappen. Invece finora è successo di tutto, ma nulla in confronto a quello che potrebbe dover affrontare nei prossimi giorni se la FIA confermasse le accuse.
Fino ad ora nessun commento ufficiale, se non la conferma che sono stati verificati tutti i conti dei team nella passata stagione per determinare se sono stati rispettati i parametri del budget cap. Ma le indiscrezioni su un clamorosi sforamento da parte della Red Bull, che rischierebbe così pesantemente sia per il passato che per il presente, si moltiplicano e lig altri team già commentano chiedendo sanzioni pesanti.
Verstappen però non ci sta e attacca chi lo sta attaccando in queste ore: “Penso che gli altri team dovrebbero solo tenere la bocca chiusa. Secondo me è abbastanza sciocco rilasciare dichiarazioni quando non si ha alcuna informazione sulla situazione. Ma so da dove vengono le speculazioni e dunque non sono preoccupato”, sono le parole riportate da The-Race.com che ha sentito il campione.
Verstappen e Red Bull sotto accusa: Horner non ci sta e minaccia di andare in tribunale
Verstappen scatenato quindi, esattamente come la sua squadra che non ci sta a passare per truffatrice. Ecco perché Christian Horner, team principal della scuderia austriaca, nella conferenza stampa dedicata alle squadre è apparso nero, come mai lo abbiamo visto in tutti questi anni di Formula 1.
Ce l’ha soprattutto con Mercedes e Ferrari, le due rivali più forti degli ultimi anni e di questa stagione, che hanno da subito chiesto la massima severità in caso di colpevolezza: “Sono rimasto sorpreso dai commenti di due delle nostre squadre rivali. I dati che abbiamo inoltrato alla FIA sono confidenziali e per questo sarei curioso di sapere da dove arrivino le loro fonti di informazioni per poter dire cose simili”.
Horner è anche arrabbiato perché così si rischia di sminuire il lavoro fatto dal team e da Max Verstappen, vicino al suo secondo mondiale di fila. E minaccia di adire alle vie legali se certo commenti continueranno. Ma è difficile che gli altri restino in silenzio.