Daniele De Rossi ha trovato una panchina e comincia la seconda parte della sua carriera. Il primo incarico è in un ambiente che già conosce
Da oggi il futuro di Daniele De Rossi come allenatore è un po’ più chiaro. In attesa di terminare gli esami per il patentino, l’ex capitano della Roma ha trovato il suo primo incarico e per lui sarà come riallacciare un filo mai interrotto. Entra infatti a far parte dello staff di Roberto Mancini e lavorerà con lo staff azzurro della Nazionale maggiore almeno fino al termine dei Campionati Europei di giugno.
De Rossi va ad aggiungersi ai collaboratori già presenti, come il vice allenatore Alberico Chicco’ Evani, Fausto Salsano, Attilio Lombardo e Giulio Nuciari eche cura i portieri. Comincerà già domenica prossima con il primo ritiro 2021 della Nazionale a Coverciano, prima degli incontri con Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania per le qualificazioni ai Mondiali 2022.
Un accordo che lui commenta con orgoglio, cime riferisce la Figc: “Ringrazio sia il presidente Gravina che il Ct Mancini per la fiducia e per l’opportunità. Sarà emozionante tornare a Coverciano, che per me vuol dire tornare a casa e ritrovare tanti ex compagni e tanti amici nello staff e nel gruppo, e non vedo l’ora di iniziare. Lo farò con entusiasmo, sapendo che sono solo all’inizio ed ho ancora tanto da imparare. Ma spero anche di poter dare una mano alla squadra”.
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Daniele De Rossi ricomincia dalla panchina: quali sono i modelli a cui si ispira?
Da quando Daniele De Rossi è tornato dall’Argentina, dopo aver terminato la breve ma intensa avventura con il Boca Juniors, la strada è stata tracciata. Vuole fare l’allenatore, come suo padre Alberto che con la Primavera romanista ha vinto scudetti, altro trofei e lanciato tantissimi giovani interessanti. E vuole farlo in Serie A anche se sa di dover fare la giusta gavetta.
La scorsa estate il suo nome era stato accostato alla Fiorentina, con l’ex compagno Alberto Aquilani alla guida della Primavera. In realtà però non era mai arrivata una proposta concreta anche perché lui non ha ancora il patentino. Poi il Bologna, anche in virtù della consolidata amicizia con il responsabile dell’area tecnica Walter Sabatini, che voleva affidargli la panchina della Primavera. E più di recente il Crotone, prima dell’arrivo di Serse Cosmi.
Non si era concretizzato nulla, ma oggi sì e per lui è un primo passo importante. Ma quali sono i modelli ai quali ispirarsi? Come ha raccontato lui stesso a ‘Bobo Tv’ (il canale social messo in piedi da Bobo Vieri) su tutti Pep Guardiola. “Tanti capiscono quello che lui fa ma pochissimi riescono a imitare quello che fa lui con la squadra. Mi piacerebbe iniziare con quella filosofia lì, ha cambiato veramente il calcio e lo ha capovolto”. Ma anche Capello, Lippi e Spalletti.