In questi ultimi giorni sono state aperte alcune indagini da parte della UEFA e di numerose leghe nazionali di calcio per episodi di razzismo in campo e sugli spalti
Si può tranquillamente parlare di una vera e propria emergenza internazionale. Da anni la FIFA e la UEFA stanno cercando disperatamente di debellare il rischio di una deriva razzista all’interno degli stadi.
Un fenomeno che già lo scorso anno si è manifestato in modo preoccupante in diversi paesi, in modo particolare in Inghilterra, in Francia ma anche in Italia. A fronte di questi episodi sono state varate nuove norme con sanzioni durissime destinate ai club che tollerino manifestazioni di razzismo sugli spalti.
Calcio e razzismo, un caso a Madrid
Il caso più clamoroso si è scatenato domenica sera nel clasico, il derby di Madrid tra Real e Atletico. i tifosi dei colchoneros hanno bersagliato prima, durante ma anche dopo la partita – vinta dal Real di Carlo Ancelotti 2-1 – l’attaccante brasiliano Vinicius. Cori pesantissimi. Frasi irripetibili in cui il nazionale, così come il suo compagno di squadra Rodrygo, veniva definito scimmia, schiavo e invitato “a morire quanto prima possibile”. I tifosi dell’Atletico sono stati filmati e i video sono diventati virali sul web con un conseguente danno d’immagine molto grave per il club che ora rischia una pesantissima sanzione sia da parte della Liga spagnola che della UEFA.
Un altro caso negli USA
Nel frattempo un secondo caso è scoppiato in Major League, il campionato statunitense di calcio. La partita tra DC United, la squadra di Washington allenata da Wayne Rooney, e l’Inter Miami, è stata sospesa al 62’ dopo una violenta discussione tra il difensore dell’Inter Damion Lowe, jamaicano, e l’attaccante greco dello United Taxi Fountas che aveva appena segnato il gol del provvisorio pareggio. I due hanno avuto una violenta discussione che è degenerata.
Sulle panchine due ex compagni di squadra e di nazionale: Phil Neville e Wayne Rooney. Il quale, dopo avere parlato per qualche istante con il suo connazionale, ha deciso di togliere dal campo l’attaccante greco. Stando alle accuse Fountas avrebbe pronunciato nei confronti di Lowe la “n-Word”.
La MLS, rigidissima in casi come questo, ha aperto un’inchiesta annunciando ‘tolleranza zero’ nei confronti di spettatori che rivelino un atteggiamento razzista. Garantendo punizioni esemplari – maggior ragione – nei confronti dei giocatori. Le sanzioni per episodi di razzismo su un campo da gioco in MLS vanno dai sei mesi a un anno di squalifica.