Olimpiadi Tokyo, colpo di scena: arrivano le dimissioni

Non c’è pace per le Olimpiadi di Tokyo 2020 al centro di un’altra polemica causata da una frase sessista di uno dei principali organizzatori: scuse, dimissioni, conferenza stampa e ulteriori polemiche

Olimpiadi
Ancora uno scandalo sessista coinvolge il direttivo delle Olimpiadi di Tokyo 2020 (Getty Images)

Ancora non si sa se le Olimpiadi di Tokyo si terranno regolarmente o meno. Sulla questione ci sono molti dubbi tra ipotesi di porte chiuse, evento ridotto, ulteriormente rinviato o addirittura annullato. Ma per il Giappone la questione Giochi Olimpici è di nuovo motivo di profondo imbarazzo.

Tokyo 2020, bufera sessista

Si tratta di un secondo clamoroso colpo di scena dopo le dimissioni pronunciate dal presidente del comitato organizzatore di Tokyo 2020 Yohiro Mori. In una riunione del comitato olimpico giapponese aveva detto che questi meeting facevano perdere troppo tempo perché coinvolgevano donne e le donne, di solito, parlano troppo.

Stavolta si è dimesso il direttore creativo della manifestazione, Hiroshi Sasake. Si tratta di un nome magari non molto conosciuto nel nostro paese ma estremamente influente. Sasaki di fatto è l’uomo incaricato di organizzare tutto quello che di Tokyo 2020 è ‘entertainment’. E dunque la cerimonia di apertura, quella di chiusura e tutti gli eventi collaterali. Che, sulla carta, sono moltissimi e costituiscono un quinto del budget complessivo della manifestazione.

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Dimissioni al vertice

Le dimissioni arrivano dopo un’altra frase decisamente infelice. Nel corso di un’altra riunione, nel pieno di una discussione “artistica” Sasaki avrebbe detto a Naomi Watanabe, una delle principali stelle del cinema e della tv giapponese, si “presentarsi alla cerimonia di apertura vestita da maiale”. La Watanabe non è solo una stella di prima grandezza in Giappone, ma anche una paladina della parità di diritti tra uomo e donna. É orgogliosa di essere una taglia forte, e da anni è sostenitrice del movimento ‘body positive’ che cerca di combattere le discriminazioni per chi soffre di obesità.

Sasaki ha presentato le sue scuse ufficiali, si è dimesso e il comitato organizzatore è stato costretto ancora una volta a una conferenza stampa di riparazione che ha scatenato grandissime polemiche in tutto il paese.

Nel frattempo, il Giappone, è ancora in piena lotta per la pandemia e cresce in tutto il paese il sentimento di chi non vuole le olimpiadi, considerate un grave rischio per l’arrivo di non meno di 20mila persone dall’estero tra atleti, allenatori e addetti ai lavori. Anche se si chiudessero gli accessi a giornalisti e spettatori.

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