La nuova vita di Bobo Vieri: “Non la ringrazierò mai abbastanza”. Il bomber è cambiato completamente ed è merito di una persona
Ci sono più vite nella vita di Bobo Vieri. Quella come bomber con le maglie dei più grandi club italiani (e non solo) ma anche della Nazionale. Poi una seconda a Miami, quando ha cominciato a godersi i frutti del suo lavoro. E una terza da quando ha conosciuto Costanza Caracciolo ed è cambiato tutto.
Il calciatore e la Velina, storie già viste in passato anche da lui e all’inizio sembravano crederci in pochi. Invece stanno ancora insieme, con gli anni sono anche arrivate due figlie e lui confessa al ‘Corriere della Sera’ di sentirsi un padre felice ma soprattutto un uomo finalmente realizzato.
Non nega quello che è stato in passato, ma oggi è un uomo decisamente nuovo e conferma che quel pezzo della sua vita, da donnaiolo senza troppi pensieri è finita: “Mi sono divertito, non lo nego…oggi sono un marito un po’ lunatico e un papà presente e felice. Ho i capelli bianchi ma sono sempre io, lo stesso Bobo”.
La nuova vita di Bobo Vieri: tutto merito di Costanza Caracciolo, anzi di Coco
Il motivo dei suo cambiamento ha un nome e un cognome, quelli di Costanza Caracciolo. Anzi, Coco come la chiama lui: “Con Coco sto bene. Non ho bisogno di niente. Men che meno di programmare: io sono negato per la programmazione, devo vivere il daily. In meno di due anni sono arrivate due bambine che sono la più grande gioia della mia vita, altro che i gol. Ringrazierò Coco per sempre per avermi dato una famiglia così bella”.
Con loro ci sono anche Stella e Isabel che ghli hanno fatto imparare l’arte della pazienza, una dote che Vieri non pensava di avere. Così come non pensava di potersi mettere con la Caracciolo. “Mi sono detto: ‘Bobo hai 44 anni, stai da solo, divertiti un po’, vai a vivere con due o tre amiche’. Costanza la conoscevo da anni, non era mai successo niente. Con Coco è successo tutto senza sforzo, senza pensare. Ci siamo trovati e dopo tre mesi abbiamo deciso di fare un figlio. Cinque anni più tardi, eccoci qui”.