Calendario Formula 1, rivoluzione vera: piloti e squadre con le spalle al muro. Sta per succedere e piacerà anche molto ai tifosi
Ancora più spettacolare, ancora più combattuta, ancora più televisiva. Perché la Formula 1 sta vivendo un momento d’oro sia per i duelli in pista che per gli ascolti in tv e più in generale per la sua penetrazione sui nuovi media. Così chi organizza il Mondiale, come Liberty Media, sta preparando una rivoluzione vera che piacerà poco soprattutto ai piloti.
Il piano è stato illustrato a grandi linee da Stefano Domenicali, CEO della società che organizza il Mondiale e sta ragionando in termini molto diversi rispetto alla tradizione. Molti più circuiti cittadini, come piace ai tifosi americani, ma anche meno rispetto della tradizione, con un calendario di Formula 1 che già dal prossimo anno subirà cambiamenti importanti.
Domenicali parlando con la stampa nelle ultime ore è stato molto chiaro. Nel 2023 saranno 24 le gare in calendario e nessuno di quelli con contratti a breve scadenza può sentirsi tranquillo. Tornerà probabilmente il Sudafrica, ci sono dialoghi in corso con Monaco, Austria e Arabia mentre sicuramente non si correrà in Francia almeno il prossimo anno.
Calendario Formula 1, rivoluzione vera: nel weekend cambierà tutto
Questa è però solo una parte del piano che Liberty Media ha ideato per rendere ancora più appetibile il pacchetto della Formula 1 per gli sponsor e per il pubblico. In teoria dovrebbe stare bene anche alle scuderia, soprattutto quelle che stanno per entrare come Audi e Porsche, ma c’è un’altra variabile impazzita che pesa sul futuro.
Perché l’esperimento delle gare Sprint al sabato ha funzionato e non a caso anche la MotoGP dal prossimo anno le introdurrà in tutti i Gran Premi. Un’idea che anche Verstappen, Leclerc e compagnia dovranno digerire. “A parte il primo turno del venerdì, mi piacerebbe che ogni giorno e in ogni singola sessione fossero assegnati punti o premi, anche se rispetteremo la gara della domenica. Le prove libere piacciono a ingegneri e piloti, ma gli spettatori vogliono altro”.
Infine l’ex team principal della Ferrari ha toccato un tema delicato, quello delle donne come piloti in Formula 1. L’esperimento della W Series dedicata esclusivamente a lor piace, anche se quest’anno la giovane britannica Jaime Chadwick ha fatto il vuoto. Ma non c’è futuro per loro nel mondo dei grandi: “Devo essere realista: è più probabile l’arrivo di un meteorite sulla Terra che quello di una pilota nel Mondiale nei prossimi cinque anni”.