Prima vittoria stagionale per Daniil Medvedev che interrompe un lungo digiuno e rafforza la sua prima posizione in classifica ATP con il trofeo di Los Cabos
Un trofeo atteso da quasi un anno. Ma Daniil Medvedev comincia nel modo migliore la sua preparazione in vista dello US Open, la sua ultima grande vittoria in carriera, conquistando l’ATP 250 di Los Cabos in Messico.
Una vittoria in due set sul britannico Cameron Norrie, 7-5 6-0, che ha visto il tennista russo confermare progressi sia fisici che di condizione.
ATP Los Cabos, vittoria di Medvedev
C’era molta attesa per questa finale considerando il fatto che Medvedev, dopo la vittoria su Djokovic nella finale dello US Open dello scorso anno, aveva perso le ultime cinque finali, tre delle quali nel corso di questa stagione. Il primo a tirare un sospiro di sollievo è proprio lo stesso Medvedev: “Quando perdi così tante finale una dietro l’altra è inevitabile sentire un po’ di ansia, forse anche di timore. Ma questo torneo è andato bene, e la finale è stata davvero positiva per me” ha detto Medvedev commentando la sua vittoria.
Da Montreal allo US Open
Per Medvedev è un nuovo inizio: “A volte si dice che basta una partita a rilanciare una intera stagione, e spero che per me sia davvero così. Dopo gli ultimi risultati avevo davvero bisogno di una iniezione di fiducia e di risultati positivi”.
La finale contro Norrie è davvero combattuta solo nel primo set. Norrie riesce anche a strappare due volte il servizio a Medvedev in un controbreak prima e in un combattutissimo decimo game poi nel quale il britannico annulla due set point e poi prolunga la partita. Ma da qui in poi il russo non sbaglia più niente. Strappa di nuovo il servizio e chiude il match con un game a zero. Secondo set dominato, quasi un allenamento: 1.21” e 250 punti che lo portano al quinto posto nella classifica stagionale per le ATP Finals.
Medvedev sarà di scena ora a Montreal, testa di serie numero uno. Giocherà direttamente al secondo turno dell’ATP Masters 1000 dove potrebbe trovare Nick Kyrgios.
